Italia

Finalmente l'Ascolana del Piceno ha il suo Consorzio

Oggi la battaglia è soprattutto sul territorio: "spiegare che l'oliva ripiena Dop si può fare solo con la tenera ascolana. Purtroppo la maggior parte dell'oliva ripiena fritta non è Dop" ha spiegato il presidente Valenti

27 marzo 2018 | T N

Con il recente riconoscimento ufficiale da parte del Ministero per le Politiche Agricole al Consorzio per la tutela e valorizzazione dell’oliva ascolana del Piceno Dop, si apre la nuova era dell’oliva ascolana a denominazione di origine protetta, conosciuta in tutto il mondo.

Dopo un lungo e complesso percorso procedurale, dunque, si festeggia l’importante traguardo del riconoscimento ministeriale che permetterà al Consorzio incaricato di tutelare un prodotto tra i più importanti a livello nazionale e di pianificare gli scenari dei prossimi mesi e anni per far crescere tutto il sistema che ruota attorno alla vera oliva ascolana.

Un momento di festa anche perchè l'ex presidente del Consorzio, Leonardo Seghetti, ha potuto annunciare il proscioglimento da ogni accusa gli era stata mossa, anche in sede penale, da persone che non volevano la nascita dell'ente consortile.

Ora però il Consorzio è nato.

Tra le prossime sfide, bisogna "spiegare che l'oliva ripiena Dop si può fare solo con la tenera ascolana e che solo nel nostro territorio: questa la missione principale del Consorzio - ha detto il presidente Primo Valenti -. Purtroppo la maggior parte dell'oliva ripiena fritta non è dop. C'è quella industriale e poi quella delle paste all'uovo e dei ristoranti: dobbiamo convincerli ad utilizzare l'oliva tenera ascolana. Altro obiettivo è fare la mappatura delle piante di tenere esistenti e favorire il reimpianto di nuove, rendendo la coltivazione remunerativa".

Valenti ha auspicato di avere a breve un incontro con la Regione Marche, che con la vice presidente Anna Casini ha prontamente replicato: "Dobbiamo recuperare il tempo perso perché il consorzio non c'era. Adesso la Regione ha un vero interlocutore che per altro può partecipare a molti bandi del Piano di sviluppo rurale che prevede 160 milioni di euro per l'agricoltura nelle zone del cratere del terremoto".

La Dop non riguarda solo Ascoli, ma anche Fermo e Teramo. "Con questi territori dobbiamo sfruttare la Dop dell'oliva tenera ascolana anche per superare i disagi causati dal terremoto" ha concluso la vice presidente del Consorzio Isabella Mandozzi.

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