Italia
Conto alla rovescia per il Sol d'Oro, uno sguardo critico alla campagna olearia

Le migliori produzioni della campagna olearia si confronteranno i nasi e i palati di una giuria internazionale. Non solo i vincitori, da quest'anno anche le Gran Menzioni, potranno beneficiare dell'utilizzo del bollino del Sol d'Oro. Parole d'ordine qualità e territorialità, armi delle piccole e medie imprese
26 gennaio 2018 | T N
Mancano ormai meno una quindicina di giorni e poi la giuria del Sol d'Oro si insedierà, cominciando a valutare le migliori produzioni del Mediterraneo.
Sarà un'ardua selezione, poiché ottenere il Sol d'Oro non significa soltanto avere la consapevolezza di essere un'eccellenza assoluta del panorama oleario internazionale ma soprattutto entrare in un circuito promozionale che vede Veronafiere impegnata in giro per il mondo per un anno intero.
E' questa la ragione della nutritissima partecipazione e gli organizzatori non disperano di raggiungere il record storico di campioni in concorso.
Per partecipare c'è tempo fino al 9 febbraio.
Da quel momento inizierà l'anonimizzazione dei campioni e l'assegnazione dei codici, a opera di un notaio. Poi saranno i giurati a fare la loro parte.
Novità dell'anno, a proposito di iniziative promozionali, la possibilità anche per le Gran Menzioni di usufruire di un bollino, diverso da quello dei vincitori, ma che possa identificare la produzione che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento.
Per le sensazioni della viglia e le aspettative della nuova edizione abbiamo interpellato Marino Giorgetti, storico capo panel del Sol d'Oro.
- la campagna olearia è finita o quasi pressochè ovunque nel Mediterraneo. Quali sono le attese per la qualità dell'extra vergine quest'anno?
Sicuramente è stata un'annata favorevole dal punto di vista fitosanitario, molto meno per quanto riguarda meteo e clima. Ovviamente anche gli oli ne risentiranno. Prevedo però un livello qualitativo molto elevato. Sorprese? Trovarmi di fronte a oli con molti profumi. Sappiamo che quest'anno è stato molto più difficile ottenerli ma storicamente in gara ci sono aziende e artigiani di prim'ordine, che sanno far bene il proprio lavoro.
- è stata però una campagna produttiva difficile, con differenze molto marcate da zona a zona e da Paese a Paese. Il livello dei competitor italiani sarà più basso?
Non credo, come detto la competizione richiama davvero le migliori energie e competenze olearie del Mediterraneo. Ci sono aziende top di molti Paesi. Certo le problematiche si rifletteranno anche nel concorso e se la Spagna ha avuto problemi, soprattutto quantitativi, la Grecia ha avuto una campagna olearia d'oro, specie nel Peloponneso. L'Italia parte tradizionalmente da favorita ma le somme si tireranno alla fine, durante la proclamazione che avverrà durante gli Evo Days, un appuntamento che sta diventando tradizionale.
- serpeggia una certa preoccupazione, ovvero che la produzione sarà più scarsa del previsto nel Mediterraneo. In un simile contesto perchè lanciarsi in una competizione?
Sol d'Oro è un punto di riferimento, lo dico con orgoglio, consapevole che si tratta di un concorso storico e riconosciuto a livello internazionale. Il raggiungimento di un risultato brillante, per le aziende, è un traguardo importante, è un segnale che lanciano al mondo di grande attenzione e sensibilità alla qualità. Proprio in annate come queste è importante esserci, magari vincendo una medaglia.
- i consumatori però stanno attenti al prezzo...
Non sempre e non tutti. Ogni anno Veronafiere distribuisce migliaia di opuscoli sulle Stelle del Sol d'Oro. Sempre sold out. E' il segnale che c'è attenzione verso la qualità, sapendo che ha un prezzo più elevato. Da quando ho iniziato la mia carriera nel mondo dell'extra vergine sono stati fatti passi in avanti enormi ma non bisogna fermarsi, anzi raddoppiare gli sforzi. Certo servono anche guide e indicazioni nel variegato mondo dell'extra vergine, piccoli fari che segnano la rotta. Sol d'Oro è uno di questi.
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