Italia

E' bufera sull'olio di oliva Igp di Calabria, scontro Coldiretti-Regione

L'imbottigliamento potrà avvenire in ogni territorio dell'Unione europea "scopre" Coldiretti. La Regione replica: "tutta la produzione IGP che esce fuori dai confini regionali cammina con la sua certificazione e quindi la sua tracciabilità, accompagnata da rigidi controlli"

21 novembre 2017 | T N

Nel pieno della campagna olearia esplode la polemica sull'olio d'oliva IGP Calabria che, di fatto, potrà fare il suo debutto sulle tavole degli italiani, e non solo, proprio da quest'anno.

A scatenare la polemica è stata Coldiretti che ha "scoperto" che l'imbottigliamento dell'olio IGP Calabria potrà avvenire in tutto il territorio dell'Unione europea. Una finta scoperta, in realtà, poichè tutte le associazioni di categoria, unitamente agli operatori, sono stati fatti partecipi del processo di riconoscimento.

La polemica, in realtà, scaturisce dal fatto che altre IGP, come il Toscano e Sicilia, prevedano che l'imbottigliamento debba avvenire esclusivamente all'interno del territorio regionale. Questo perchè, a detta della Regione Calabria, il Toscano è un'identificazione geografica nata vent'anni fa con altre regole, mentre la Sicilia, essendo un'isola, beneficia di un regime particolare dovuto a problemi logistici.

"La Puglia in modo accorto e responsabile , non ha accettato le condizioni capestro dell’Unione Europea (ndr il disciplinare al vaglio del Mipaaf prevede che l'imbottigliamento si svolga entro un raggio di chilometri dal luogo di produzione) - ha affermato Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria - Insomma, la seconda regione produttrice di olio, la Calabria, si è sostanzialmente “calata le brache”.

"Il disciplinare di produzione dell’IGP Olio di Calabria non prevede che l’imbottigliamento dell’olio debba avvenire solo nella Regione Calabria, per indicazione della Comunità Europea, e perché vige il mercato di libera concorrenza - ha replicato il Dipartimento agricoltura regionale - Coldiretti stessa sottolinea che la Puglia “in modo accorto e responsabile non ha accettato le condizioni capestro dell’Unione Europea”, tanto che non ha ancora ottenuto il riconoscimento IGP”.

Uno scontro che però cela una forte tensione tra Coldiretti e il Dipartimento agricoltura regionale.

"Da molto tempo – ha concluso Molinaro – andiamo sostenendo che il Dipartimento Agricoltura deve essere riorganizzato e questa vicenda ne è l’ulteriore dimostrazione; al Dipartimento si sta solo giocando con i Fondi Comunitari dimenticando e sottovalutando le politiche per l’agricoltura e l’agroalimentare con la conseguenza di perdita di autorevolezza. Adesso bisogna correre assolutamente ai ripari e per questo chiediamo ai sindaci, consiglieri regionali, parlamentari nazionali ed europei di fare tutto quello che serve a correggere questa autentica calamità. Al Presidente Oliverio, al quale riconosciamo rigore intellettuale, chiediamo di intervenire in modo risoluto sui responsabili altrimenti un ulteriore pezzo del suo programma di governo sarà smentito”.

“Con l’ottenimento del riconoscimento IGP, invece, checché ne dica Coldiretti, -afferma il Dipartimento agricoltura calabrese- la Calabria è riuscita a sostenere e tutelare gli agricoltori, gli olivicoltori, i produttori calabresi ed il territorio, facendo inoltre in modo che la produzione extravergine IGP calabrese fosse conosciuta ed apprezzata maggiormente e che per questa si aprissero nuovi mercati, fortemente indirizzati ai marchi comunitari. Sono numerosi, infatti, ora, gli imbottigliatori che vengono in Calabria per chiedere il nostro olio e che muovono eccome l’economia calabrese, in quanto la produzione di olio acquistata ed imbottigliata fuori regione viene pagata con il valore aggiunto del marchio IGP. Non solo. Tutta la produzione IGP che esce fuori dai confini regionali cammina con la sua certificazione e quindi la sua tracciabilità, accompagnata da rigidi controlli, elementi che escludono ogni tipo di frode. Si ricorda, infatti, a Coldiretti, che i confezionatori hanno l’obbligo di chiedere l’autorizzazione al Consorzio ed all’ente di certificazione, anche solo per il numero di bottiglie da poter produrre. Il riconoscimento IGP -conclude il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria- è stato un primo grande passo, dovrebbe riconoscere Coldiretti, che ha premiato l’impegno e la serietà degli agricoltori calabresi, nonché tutelato l’olio extravergine d’oliva di qualità prodotto nei nostri territori. Tra due anni sarà possibile chiedere delle modifiche al Disciplinare e inserire quindi tutto ciò che si ritiene migliorativo per il comparto. Quest’ennesima freccia scagliata da Coldiretti, però, sembra celare dell’altro, tanto che in chiusura si afferma che “il Dipartimento Agricoltura deve essere riorganizzato e questa vicenda ne è l’ulteriore dimostrazione”, nonché che “al Dipartimento si sta solo giocando con i Fondi Comunitari”. Al Dipartimento Agricoltura non si gioca affatto con i fondi comunitari e a dirlo sono i risultati, tanto che con un anno di anticipo si è scongiurato il rischio di disimpegno automatico degli stessi."

 

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