Italia
Vino di qualità e a denominazione di origine contraffatto, la frode rende ancora molto bene
Vino da tavola diventava Brunello di Montalcino, Chianti Riserva e Vernaccia di San Gimignano. Scopera una truffa da più di 30 mila bottiglie a Montalcino
23 maggio 2017 | T N
Vendere vino da tavola come fosse un vino Doc o Docg.
E' quanto stato trovato a fare un imprenditore di Montalcino da parte della Guardia di Finanza, imprenditore che è stato denunciato per i reati di contraffazione, alterazione o uso di marchi e contraffazione di indicazioni geografiche e denominazioni di origine di prodotti agroalimentari.
La frode relativa al marchio è stata realizzata attraverso la produzione di una partita di 2.500 bottiglie di vino sulle quali era stata apposta un'etichetta riportante un marchio di cui i produttori non erano proprietari e che, pertanto, veniva sfruttato per trarne profitto senza averne titolo.
Durante le indagini i militari, oltre alle bottiglie sequestrate pronte per essere vendute, hanno rivenuto 51.000 etichette dello stesso tipo che verosimilmente sarebbero state utilizzate per il confezionamento di altrettante bottiglie di vino ed hanno accertato la vendita di altre 30.000 bottiglie di vino.
Oltre a quanto sopra, i finanzieri hanno accertato anche una frode sulla qualità di vino commercializzato dall’azienda coinvolta nelle indagini. La frode ha riguardato la produzione e la commercializzazione di 15.000 bottiglie di vino falsamente etichettate con indicazione geografica e denominazione di origine non corrispondenti alla realtà.
Nello specifico i finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Poggibonsi hanno accertato che era stata messa in vendita una partita di vino Chianti Docg 2014 con applicazione di false etichette Chianti Riserva Docg 2013 nonché una partita di vino falsamente etichettato come Igt Toscana 2014 e prodotto, invece, dalla miscelazione di un bianco da tavola e un anonimo rosso.
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