Italia

Il programma politico agricolo del Movimento 5 Stelle

Le linee guida del prossimo programma agricolo del M5S sembrano ormai definite: "ol nostro modello contadino, si basa sulla vendita diretta, su tecniche agronomiche conservative a basso o nullo impatto ambientale, sulla riproduzione e la conservazione delle sementi e delle razze autoctone"

26 aprile 2017 | T N

Il Movimento 5 Stelle ha lanciato sulla piattaforma Russeau, dedicata agli aderenti, la settimana agricola, ovvero dedicata ai temi del comparto primario.

Sebbene saranno le votazioni a decidere il programma agricolo e di governo del M5S, il quadro delineato sul blog beppegrillo.it sembra abbastanza chiaro e definito.

Si legge infatti: "Il nostro modello contadino, si basa sulla vendita diretta, su tecniche agronomiche conservative a basso o nullo impatto ambientale, sulla riproduzione e la conservazione delle sementi e delle razze autoctone."

Tutto questo impatta fortemente su scelte strategiche e di filiera.

"La politica agricola comune, la principale fonte finanziaria a sostegno dell’agricoltura, ha dei limiti: dal sottostare alle regole del WTO (Organizzazione mondiale del Commercio), alla squilibrata distribuzione degli aiuti, al favoreggiamento di monocolture e allevamenti intensivi.

I trattati di libero scambio mettono in difficoltà interi comparti produttivi nazionali (dall’ortofrutticolo all’ittico). Oggi trattati come TTIP e CETA sono negoziati dall’Unione Europea. Se fossero di competenza mista dovrebbero passare attraverso la ratifica dei Parlamenti nazionali. Cosi ogni singolo Stato avrebbe potere di veto e potrebbe incidere sulla stipula del trattato.

L’agricoltura del futuro si gioca sul piano della tutela, della semplificazione e del sostegno. Tutela per i lavoratori del comparto agricolo attraverso una concreta lotta alle agromafie e al caporalato. Una produzione di qualità va di pari passo con il rispetto dei diritti delle persone, dei contratti collettivi nazionali e delle leggi vigenti. Tutelare il consumatore, perciò, significa anche garantire prodotti sani e sicuri che non siano il risultato di sfruttamento e criminalità. La via della semplificazione passa attraverso una terra finalmente detassata, una riduzione della pressione fiscale e la promozione dell’accesso al credito. E infine il sostegno alle politiche giovanili e ai piccoli imprenditori, con produzioni ad alta intensità di lavoro e bassa capitalizzazione."

I quesiti che saranno votati la prossima settimana riguarderanno i prezzi da corripondere agli agricoltori l'etichettatuta dei prodotti, dello stabilimento di produzione e confezionamento o l‘allevamento di provenienza. Poi ci sarà una domanda sull'Imu, la Pac agricola e i trattai libero scambio. Inoltre si chiederà agli utenti di stilare una priorità ai settori produttivi agricoli per poi comporre un piano strategico nazionale delle colture. In particolare viene chiesto di sostenere la necessità di "piani strategici per il settore cerealicolo proteico ed olivicolo".

Spazio anche al tema OGM. Il Movimento condivide l'attuale divieto "di semina di qualsiasi OGM sui nostri territori". Molto legato a questo argomento quello della difesa fitosanitaria. Secondo il M5S sarà "necessaria una riduzione programmatica dell'uso della chimica in agricoltura e il controllo delle malattie delle piante o dei parassiti mediante la lotta biologica, portata avanti anche grazie all'aiuto delle nuove tecnologie con la cosiddetta "agricoltura di precisione"

Nel complesso si delinea un programma agricolo che strizza l'occhio alle storiche battaglie Coldiretti, in particolare per quanto riguarda origine e biodiversità, e al mondo del naturale, con il divieto OGM e incentivazione lotta biologica, con una forte attenzione al movimento veg, tanto che la senatrice Elena Fattori lo definisce un programma veg friendly.

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