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L’ISPETTORATO REPRESSIONE FRODI ALZA LA VOCE E SMENTISCE LE VOCI DI UN PROGRESSIVO SMANTELLAMENTO DELL’ENTE

Smentite seccamente le affermazioni dell’ eurodeputato di Rifondazione comunista Pier Giusto Catania. Dal 2003 a oggi l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi ha costantemente razionalizzato e potenziato la sua struttura. I risultati stanno a dimostrarlo

25 febbraio 2006 | T N

“Dal 2003 a oggi l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi ha costantemente razionalizzato e potenziato la sua struttura: ha ottenuto l’aumento del personale di oltre il 30 %, raddoppiando il numero delle squadre ispettive, e ha aperto 5 nuovi uffici, a Brescia, Campobasso, Potenza, Udine e Verona, rafforzando così l’azione di presidio svolta sul territorio nazionale”.

Lo precisa l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi in relazione alle affermazioni dell’eurodeputato di Rifondazione comunista Pier Giusto Catania sul presunto smantellamento dell’Ispettorato, dichiarazioni fatte in occasione della notizia su una truffa accertata in Sicilia riguardante pomodorini spagnoli spacciati per originari di Vittoria.

“Inoltre, il riordino dei laboratori – spiega l’Icrf -, che effettuano controlli analitici sui campioni prelevati nel corso delle ispezioni, ha portato alla loro trasformazione in 5 poli analitici, che svolgono anche attività di ricerca, dotati di adeguato personale e moderne strumentazioni”.

“I risultati ottenuti negli ultimi due anni – sottolinea ancora l’Icrf - mostrano un significativo incremento dei controlli effettuati, passati dai 24.800 sopralluoghi del 2004 agli oltre 34.000 del 2005 (+38%). Il numero dei prodotti controllati è salito da circa 47.000 ad oltre 88.000 (+90%). Sono state realizzate importanti azioni per la tutela delle produzioni agroalimentari nazionali come la lotta alla contraffazione di vini Igt con comuni vini da tavola e il contrasto dell’abuso delle denominazioni Dop da parte di oli extravergini e di formaggi generici (recente, poi, è la scoperta durante le analisi, svolte su incarico della magistratura, della presenza di ocratossina A nel grano). Alla luce di queste considerazioni non si comprendono le ragioni delle affermazioni dell’on. Pier Giusto Catania”.

“L’Ispettorato, giorno dopo giorno, pur nelle difficoltà oggettive di bilancio, - conclude l’Icrf - svolge il proprio dovere di tutela dei produttori e difesa del consumatore da fenomeni di sleale concorrenza. Dunque, dichiarazioni del genere non fanno altro che minare la credibilità e mortificare tutto il personale impegnato”.

Fonte: Mipaf

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