Italia

ORSU', DONNE! MA ANCHE UOMINI: CORRETE IN FARMACIA. VI ATTENDE IL VIBRATORE

Proprio così, l'attrezzo del piacere non è più reperibile soltanto nei sexy shop. A Roma lo si può acquistare nelle farmacie comunali del circuito Farmacap. Esiste sia nella tradizionale linea femminile, sia nella meno nota versione maschile ad anello. Lo slogan utilizzato per il lancio? "'E' ora di cambiare i tuoi giocattoli". Prendete nota

25 febbraio 2006 | T N

Intendiamoci: non tutti i farmacisti sono d’accordo.
C’è chi polemizza furente, c’è chi accoglie la novità con un po’ di sbalordimento misto a un largo o mezzo sorriso.
Succede questo, che nella capitale si può acquistare quell’attrezzo che procura massaggi piacevoli anche in farmacia. Un progresso notevole, in linea con i tempi: perché, d’altra parte, provare imbarazzo ad acquistarlo in un banalissimo sexy shop? Meglio, più rassicurante, il camice bianco di un commesso, o di una commessa di faramacia.

Le farmacie comunali di Roma, quelle del circuito Farmacap, vanno oltre la vendita dei preservativi. Meglio offrire qualcosa in più, magari unisex. Sì, perché non esiste solo il vibratore classico, quello utilizzato per soddisfare il desiderio di intimo relax femminile; ne esiste anche una versione a beneficio degli uomini: si tratta di un vibratore a forma di anello.

Il malcontento si fonda non tanto sulla presenza dello strumento in se stesso, ma sull’idea di esporlo in vetrina al fine di catturare lo sguardo dei passanti e indurli così alla curiosità e all’acquisto.

La Durex, nota azienda produttrice di profilattici, ha stretto un accordo con l'Azienda speciale Farmasociosanitaria Capitolina, ovvero la Farmacap. Ora, l’accordo non consiste soltanto nella messa in vendita, ma anche nell'esposizione della linea “Play” nelle fasce orarie notturne, poi chissà. Interessante lo slogan con cui si tende a catturare l’attenzione dei potenziali acquirenti: “E’ ora di cambiare i tuoi giocattoli”.

Orbene, chi ha voglia di giocare giochi.
Ma questo però è un osanna all'onanismo; e dove va a finire la concezione di una sensualità che si nutre di reciprocità, mutuo scambio e affinità sentimentale?
Ci stiamo forse preparando a un terribile futuro in piena solitudine anche nell'intimità?