Italia

La Puglia olivicola può dominare il mercato. Ma lo farà?

Le basse previsioni di produzione in quasi tutta Italia inducono a credere che sarà di nuovo la Puglia playmaker del mercato e si diffondono, col passaparola, le prime elevate quotazioni delle olive all'ingrosso. Si ripeterà quanto avvenuto nel 2014?

13 ottobre 2016 | T N

La Puglia dominerà, anche quest'anno, la scena olivicola nazionale. Calabria e Sicilia avranno cali sensibili di produzione, così come molte aree centrali del Paese.

Le 100 mila tonnellate di olio d'oliva pugliese, insomma, saranno destinate a fare il mercato. 100 mila tonnellate assolutamente teoriche visto che il mercato delle olive, ancorchè appena abbozzato, si annuncia molto animato. Le prime quotazioni, assolutamente ufficiose, indicano prezzi intorno ai 70/80 euro per quintale di olive.

A simili prezzi una parte della produzione olivicola pugliese è destinata a essere trasformata nei frantoi del centro nord. Insomma si può ripetere lo scenario del 2014, con frantoi e produttori del nord che hanno cominciato a fare incetta di olive pugliesi, pur di preservare il loro mercato.

La differenza tra il 2014 e il 2014 è che due campagne olearie fa la situazione colse di sorpresa tutti gli operatori, creando una situazione molto caotica. Oggi la Puglia si ritrova nelle stesse condizioni di vantaggio, e cominciano già gli appelli per sfruttare adeguatamente la supremazia produttiva nazionale.

"È pressoché iniziata la campagna olearia 2016 – 2017, le cui stime prevedono una produzione nazionale di circa 250 mila tonnellate, rispetto ad un fabbisogno di 600 mila. Calano le produzioni di Toscana, Umbria e Lazio, che saranno le regioni che soffriranno di più l'annata. In questo contesto però, in cui il mercato mondiale dell'olio extravergine di oliva negli ultimi anni è cresciuto dell'80%, la Cooperativa Agricoltura Progresso di Terlizzi intende sollecitare non solo i propri soci, ma tutti i produttori agricoli del territorio a non vendere le olive, come è avvenuto negli anni passati, ma a produrre olio extravergine di oliva di qualità. In questa strategia c'è sicuramente un valore di convenienza. Se tutti producessimo olio extravergine di oliva, i nostri indotti potrebbero lavorare a pieno regime e la nostra regione potrebbe creare una maggiore attrattiva economica e lavorativa. Infatti secondo la rivista "Teatro Naturale", in questa annata la nostra produzione nazionale olearia si salverà solo grazie alla Puglia. Non potremo mai dimenticare l'annata difficoltosa del 2014, in cui la Puglia che poteva dominare il mercato dell'olio extravergine di oliva nazionale si è vista rubare la leadership da commercianti in cerca di autore, privi di qualsiasi etica e di qualsiasi rispetto per il lavoro della terra."

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