Italia

L’H5N1 SBARCA IN ITALIA. MORTI 17 CIGNI IN SICILIA, PUGLIA E CALABRIA

Riunita l’unità di crisi per l’influenza aviaria. Pronta l’ordinanza che vieta la movimentazione di animali vivi per ventuno giorni nelle province coinvolte. Massima attenzione ma nessun allarmismo

11 febbraio 2006 | T N

“In Italia - ha confermato il Ministro Francesco Storace - è arrivato il virus dell'aviaria. Abbiamo trovato 17 cigni morti in Sicilia, Calabria, Puglia”.

L'attenzione degli esperti in Sicilia è scattata giovedì scorso.
I due cigni reali morti sono stati trovati nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese e nelle campagne fra Giarre e Riposto nel Catanese.
I primi test rapidi hanno stabilito che si trattava del virus influenzale H5.
Sono stati poi l’Istituto Zooprofilattico di Palermo e quello di Padova a confermare che si trattava effettivamente del temuto H5N1.

Provvedimenti urgenti già pronti
Il Ministro della Salute è pronto a firmare un'ordinanza che vieta per ventuno giorni la movimentazione di animali vivi, sensibili al virus dell'aviaria. Il blocco varrà probabilmente solo nelle province delle regioni dove sono stati riscontrati gli animali infetti. Fra le province dovrebbe esserci Taranto, Vibo Valentia, Ragusa, Catania, Messina e Siracusa.

Inviti alla calma
“Non c'è nessun pericolo sul versante alimentare – ha voluto rassicurare Alemanno - ''Sapevamo già che l'unica possibilità di arrivo in Italia di questo virus venisse da uccelli migratori, data l'assoluta sicurezza dei nostri allevamenti”.

“Di fronte alla dimostrazione di efficacia nei controlli – afferma Coldiretti - occorre evitare gli allarmismi e tenere conto innanzitutto che si tratta comunque di uccelli selvatici che nulla hanno a che fare con gli allevamenti italiani.”

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