Italia

Ora l'Italia dice no all'importazione di olio d'oliva tunisino

In attesa del voto decisivo del Parlamento europeo del 25 febbraio, Martina chiede alla Commissione una revisione della misura. Secondo l'Ue: “questo aumento limitato non avrà un impatto negativo sul settore a livello Ue”

15 febbraio 2016 | T N

L'Italia, in extremis, cerca di mettersi di traverso al progetto della Commissione di Bruxelles di concedere alla Tunisia un'esportazione privilegiata, senza dazi, di ulteriori 35 mila tonnellate di oli d'oliva verso l'Unione europea.

Si tratterebbe di 35 mila tonnellate che si andrebbero ad aggiungere alle 57 mila già storicamente garantite alla Tunisia per gli accordi bilateriali di partnerariato e collaborazione.

Dopo le polemiche delle ultime settimane, con la Commissione commercio internazionale del Parlamento europeo che non ha recepito gli emendamenti conservativi votati a larga maggioranza dalla Commissione agricoltura dello stesso Parlamento, di fatto dando il via libera all'aula per la ratifica dell'accordo, ora l'Italia punta i piedi. Lo fa a poco più di una settimana dal voto decisivo dell'Assemblea di Bruxelles, previsto per il 25 febbraio.

A margine del Consiglio per l'agricoltura europeo, il Ministro Martina ha chiesto alla Commissione di “rivedere la decisione sull'aumento di 35mila tonnellate dell'importazione in Europa di olio d'oliva dalla Tunisia. Le modalità con cui si sta affrontando la questione non ci convincono e il rischio che questa scelta diventi persino strutturale non può essere da noi avallata. Peraltro risultano evidenti anche le forti perplessità sull'effettivo impatto di questa misura nel paese nordafricano". Secondo Martina, "occorrerebbe invece lavorare di più per accordi di cooperazione focalizzati sulla promozione di soluzioni innovative per sostenere le produzioni agricole e alimentari nei paesi del mediterraneo. Ci sono buoni esempi come il partenariato per la ricerca (progetto Prima) che ci indicano concretamente - concludeva la nota del ministro - strade alternative a scelte come quelle intraprese con l'aumento dell'importazione di olio d'oliva”.

La posizione del Ministro Martina, espressa in una nota stampa e non nel tradizionale incontro con i giornalisti a Bruxelles, è stata subito commentata dal protavoce della Commissione per agricoltura e commercio, Daniel Rosario.
“Ciò che la Commissione ha fatto - ha spiegato Rosario - è rispondere a un bisogno di un nostro partner molto importante, la Tunisia, che sta fronteggiando problemi molto acuti a livello economico dopo gli attacchi terroristici alla sua industria del turismo. La Commissione - ha continuato il portavoce - ha deciso di accordare un aumento temporaneo e limitato della quota di olio d'oliva importato nell'Ue dalla Tunisia, per una durata limitata a due anni. Secondo tutte le nostre valutazioni e anche quelle dello stesso mercato europeo dell'olio d'oliva questo aumento limitato non avrà un impatto negativo sul settore a livello Ue”.
Luce verde, da parte della Commissione, al provvedimento. L'intervento del Ministro Martina è arrivato fuori tempo massimo.

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