Italia

Prima condanna per Giuseppe Ambrosio, ex capo gabinetto al Mipaaf

Il giudizio di primo grado della VIII sezione del Tribunale di Roma non riguarda però lo scandalo del dicembre scorso ma una tentata concussione nella nomina di due funzionari ministeriali

12 ottobre 2013 | C. S.

Sarà un lungo calvario giudiziario per Giuseppe Ambrosio, influente dirigente del Mipaaf e capo di Gabinetto di Zaia dal 2005.

Dopo lo scandalo del dicembre scorso, in cui il nome dell'ex capo di gabinetto, ora direttore del Cra, è stato associato a truffe e corruzioni nell'ambito di finanziamenti ministeriali, ora piove la prima tegola: una condanna, in primo grado, per abuso d'ufficio e tentata concussione.

La sentenza è stata pronunciata dalla VII sezione del Tribunale di Roma.

Il Collegio ha condannato a tre anni e sei mesi Giuseppe Ambrosio, all’epoca dei fatti Capo di Gabinetto del Ministro Zaia, per incarichi conferiti rispettivamente a Lorenzo Forte e a Riccardo Rolli. Il primo di vice Capo dell’Ufficio legislativo ritenuto dall’accusa di natura dirigenziale (mentre per la difesa si tratta di una posizione organizzativa). L’incarico a Rolli è invece un incarico di dirigente ai sensi dell’articolo 19 comma 6 della legge 165 del 2001 relativo agli incarichi di funzioni dirigenziali da parte della Pubblica Amministrazione.

Circa la tentata concussione di Ambrosio, il reato deriva dall’ipotesi accusatoria di minaccia che avrebbe rivolto ai due sindacalisti autori dell’esposto a ritirare l’esposto stesso.

Raggiunto da Agricolae.it Ambrosio ha dichiarato: “Francamente non me lo aspettavo. Per questo sono deluso ed amareggiato. Rispetto, come ho sempre fatto, la sentenza. Sono certo che i giudici di appello riconosceranno la mia totale assoluta innocenza restituendomi la limpidezza del mio comportamento di manager pubblico da 25 anni che questa sentenza per il momento mette in dubbio agli occhi dell’opinione pubblica. Attendo fiducioso il giudizio di secondo grado”.

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