Italia
Errata corrige dell'Epap. I riferimenti normativi erano sbagliati
Dopo la denuncia su Teatro Naturale, il presidente Pirrello ammette i propri errori, ringrazia e dichiara trattarsi di sviste formali “che servono a dimostrare la mia pessima memoria”
22 giugno 2013 | T N
Ha fatto molto scalpore, tra gli addetti ai lavori e soprattutto tra i dottori agronomi e dottori forestali, l'articolo di denuncia di Teatro Naturale: Pensioni di agronomi e forestali sempre più magre. Ma l'Epap lo sa?, pubblicato sullo scorso numero a forma di Roberto Accossu.
Si segnalavano errori piuttosto evidenti nei riferimenti normativi di un comunicato del Presidente dell'Epap, Arcangelo Pirello.
Errori solo formali o anche sostanziali?
A chiarire i dubbi un errata corrige dello stesso Presidente dell'ente di previdenza che ha dichiarato: “Faccio ammenda dell’errore, anzi degli errori. Per una mia svista è stata pubblicata la prima versione appena abbozzata. Mi scuso con gli iscritti, ringrazio chi me l’ha fatto notare, e dichiaro di meritare quel “minimo” di speculazione che è stata fatta sulla cosa.” Ed inoltre: “Ma oltre questi due errori che restano formali e che servono a dimostrare la mia pessima memoria (cosa della quale sono informato da sempre), la sostanza della notizia non cambia: dalla nascita di Epap a oggi non abbiamo mai cambiato i coefficienti di trasformazioni...”
Si è trattato, quindi, di soli errori formali, secondo il Presidente Pirrello. Dichiarazione di cui prendiamo atto e che, ovviamente, ci riserviamo di verificare.
A beneficio di tutti i lettori e per dovuta completezza di informazione, riportiamo di seguito l'errata corrige del Presidente Pirrello, pubblicata sul sito dell'Epap:
Mi si fa notare che nella citata comunicazione ci sono i riferimenti normativi errati. A parziale correzione comunico quanto segue:
1) Non si tratta dell’art.11 della Legge 335/95 ma dell’art. 1 comma 11 della stessa legge;
2) Per effetto della Legge 247/2007 la scansione di aggiornamento dei coefficienti di trasformazione in rendita non è più decennale come stabilito dalla 335, ma triennale;
Faccio ammenda dell’errore, anzi degli errori. Per una mia svista è stata pubblicata la prima versione appena abbozzata. Mi scuso con gli iscritti, ringrazio chi me l’ha fatto notare, e dichiaro di meritare quel “minimo” di speculazione che è stata fatta sulla cosa.
Ma oltre questi due errori che restano formali e che servono a dimostrare la mia pessima memoria (cosa della quale sono informato da sempre), la sostanza della notizia non cambia: dalla nascita di Epap a oggi non abbiamo mai cambiato i coefficienti di trasformazioni; del resto dai nostri bilanci tecnici la sostenibilità era assicurata anche con i coefficienti di trasformazione originari. Su pressione del ministero abbiamo dovuto cambiarli e ora abbiamo dei nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo che, per il calcolo della pensione, sono più sfavorevoli dei precedenti.
Che le nostre pensioni siano basse per via della bassa aliquota di contribuzione e che vadano peggiorando con l’abbassarsi della media quinquennale del PIL è un fatto che non ho mai nascosto ma che, anzi, ho sempre denunciato. Oggi abbiamo anche i coefficienti più sfavorevoli; un fatto quasi scontato, dato l’allungamento della speranza di vita.
Ancora più valida e urgente la riforma contributiva che è stata bloccata dalla mancata approvazione dei Ministri vigilanti che pretendono sia applicato l’aumento del contributo integrativo solo alla committenza privata e non a quella pubblica - abbiamo fatto ricorso al TAR Lazio avverso il provvedimento.
Se ci sono altre proposte o idee per aumentare le nostre pensioni, vorrei sentirle.
Per il resto, la tabella A (sia quella vecchia originaria, sia quella nuova) è sempre stata pubblicata sul sito (vedi regolamento). Ma andiamo avanti.
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