Italia
Altromercato rilancia Il Circolo del Cibo
24 gennaio 2013 | C. S.
Ritorna Il Circolo del Cibo, la community virtuale e reale di Altromercato, la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale italiana, dedicata al cibo buono fino in fondo.
Il Circolo del Cibo si prefigge di diventare il punto di riferimento per gli appassionati di cucina, ma anche per i ristoranti, gli agriturismi, le osterie e le gelaterie che hanno deciso di mettere al centro del loro lavoro materie prime e prodotti che rispettino tracciabilità, filiera corta, agricoltura biologica, biodiversità anche culturale, diritti delle persone che quei prodotti li coltivano e, non ultimo, il piacere del palato. Tutti requisiti fondamentali perché il cibo che scegliamo sia davvero “buono fino in fondo”.
Questa filosofia nasce dall’esperienza di Altromercato, che da 25 anni si occupa di Commercio Equo e Solidale, di prodotti della terra e delle loro trasformazioni, e della pratica quotidiana di questi principi, garantendo la massima trasparenza verso i consumatori.
Il Circolo del Cibo rappresenta una comunità aperta in cui persone, idee, conoscenze e diritti possano trovare spazio e confronto. In cui il piacere di assaporare un buon cibo faccia tutt’uno con il piacere di far vivere i diritti, di chi lavora e dell’ambiente.
Sono già tanti gli chef che hanno aderito al progetto su tutto il territorio nazionale, grazie all’attivo coinvolgimento delle Botteghe Altromercato. Tra gli altri da segnalare Davide Piva, giovane chef della Locanda Le Muse, a San Bonifacio, vicino a Verona, Daniele Sangiorgi di Bistrot di Dozza (BO) e Patrizia Tafaro di La Zisola di Noto (SR) che hanno creato numerosi piatti a tema, dando vita ad un matrimonio di mondi a tavola. Questi chef sperimentano piatti di ricerca creativa che tengano insieme materie prime e sapori locali con prodotti del Commercio Equo e Solidale, testimoni di altri luoghi e culture.
“Il piacere della conoscenza” – spiega Paolo Palomba, Direttore Generale di Altromercato, “amplifica l’esperienza sensoriale poiché la rende unica. Assaporare qualcosa di buono conoscendone l’anima e la storia è un piacere doppio: individuale e sociale”. Questo è il concetto da cui ha preso vita questo progetto.
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