Italia
E’ la Sicilia a dominare la scena?
Pare proprio di sì. E’ sempre la prima regione a esordire con la molitura delle olive. In settembre. Per questo a Mazara del Vallo una importante iniziativa, "Olio en primeur di Siclia", ha celebrato le prime spremiture d'Italia
27 ottobre 2012 | Maria Carla Squeo
La Sicilia è sempre la Sicilia. Respiro ogni volta aria di casa in questa terra ad antica vocazione olivicola e di grandi extra vergini. A Mazara del Vallo, complice la perfetta organizzazione di Anna Salomone e del suo gruppo tutto al femminile di “Rosa d’Eventi”, l’iniiztaiva promossa e pensata per creare una solida cultura dell’olio è andata in porto con grande successo.
Il tutto è avvenuto a metà ottobre, con oli profumatissimi, verdi intensi, freschi di molitura.
Nel corso dei tanti incontri si è celebrato l’olio in relazione alla salute, senza però trascurare il lato sensoriale, altrettanto importante e incisivo. “Fa bene alla salute quel pizzicore che prende alla gola dopo aver gustato l’olio extravergine di oliva”, si è detto, molto opportunamente. “Pare che quella sensazione di piccante abbia positivi effetti antinfiammatori, antidolorifici e persino antitumorali. Il motivo è nelle proprietà dell’oleocantale, un potente antiossidante scoperto di recente e che, stando ad alcuni studi, protegge le cellule del corpo dai cosiddetti radicali liberi”. Il parterre dei relatori era tale da mettere in giusta luce un prodotto che in Sicilia è una bella carta di presentazione. Giacomo Dugo, dell’Università di Messina, ha evidenziato il ruolo di primattore sul fronte della scienza salutistica.
E la Sicilia con le sue varie anime sa rendere onore alle tanto celebrate proprietà salutistiche e nutrizionali dell’olio da olive. La regione si avvale di ben sei consorzi di tutela (Val di Mazara, Valle del Belice, Valli Trapanesi, Valdemone, Monte Etna e Monti Iblei) e dal 12 al 14 ottobre al Kempinski Hotel Giardino di Costanza, di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, la rassegna intitolata “L’oro verde della Sicilia a cinque stelle. En primeur e di gran classe”, ha gistamente celebrato l’olio novello.
Tre giorni di dibattito, formazione e informazione, durante i quali un panel di assaggiatori a cura della Camera di commercio di Trapani ha individuato i migliori oli del 2012 per mettere in luce, tra tutti, il miglior olio novello della olivagione 2012.
Il premio “Olio en primeur 2012” sarà consegnato per l’esattezza nella giornata di martedì 6 novembre, presso la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni. Intanto, coloro che hanno presenziato all’incontro hanno tra l’altro assistito a un ricco simposio incentrato sul tema “Il primo olio non si scorda mai”. Così, dopo il saluto delle autorità, hanno espresso il proprio punto di vista sull’olio Silvano Ferri, in qualità di presidente nazionale Federdop, Paola Fioravanti, nelle vesti di presidente nazionale Umao, l’Unione mediterranea assaggiatori di olio, il già citato Giacomo Dugo, direttore del dipartimento di Scienze dell’alimentazione dell’università di Messina, Sebastiano Torcivia, ordinario di Economia aziendale nell’università di Palermo, Fausto Borella, direttore dell’Accademia Maestrod’olio, Gigi Mangia, consigliere nazionale Fipe, Giovanni Tumbiolo, in veste di presidente del distretto produttivo della pesca, che non poco sorpreso per le note polemiche sulle antiche problematiche della pesca nel Mediterraneo, e infine Dario Cartabellotta, dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture dell’assessorato regionale Agricoltura, oltre a Luigi Caricato, critico, oleologo, che ha tessuto e amalgamato i vari spunti emersi dal dibattito e che certamente scriverà in dettaglio su Teatro Naturale.
La kermesse è stata talmente ricca di eventi che tra banchi e isole d’assaggio, c’era anche spazio per un “salotto degli oli”, fino ad aprirsi a spunti interessanti, con momenti di degustazione aperti al pubblico e un minicorso di analisi sensoriale e degli abbinamenti tra olio e altri prodotti tipici siciliani, per poi culminare nello spettacolo “Cooking Sicily fish show: a ogni pesce il suo olio en primeur”, condotto da Stefano Masciarelli.
Non è mancato il “tour dei frantoi” per i partecipanti giunti dalle altre regioni d’Italia. A tal proposito lascio la parola ad Anna salomone, che ne ha descritto i particolari davvero interessanti.
Scrive infatti la Salomone, ad esempio, che “l’azienda di Gianfranco Becchina, che fattura all’estero più del 90% delle centomila bottiglie che produce”, ha certamente lasciato un buon segnale nell’isola, in termini di imprenditorialità. “Nel Trapanese – aggiunge - si trova l’azienda olivicola che fu dei Florio, un complesso del ‘600 che gli antenati della Sole e Terra di Sicilia acquistarono dalla ricca famiglia di armatori, nei primi anni del 1900”.
Sempre della provincia di Trapani è “l’azienda Centonze Case di Latomie, tra i cui ulivi secolari vennero ritagliati, 2.500 anni fa, i blocchi di tufo utilizzati per costruire la greca Selinunte. È qui, nelle camere della piccola impresa familiare, che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa si fermò per qualche notte quando, nell’estate del 1982, durante i 100 giorni della sua solitaria battaglia contro i boss, venne a perlustrare il territorio dell’estremo lembo nord-occidentale della Sicilia”.
E Anna Salomone presenta con tanta partecipazione le realtà aziendali che si sono contraddistinte in un terriutorio altamente vocato. “Nel trapanese – ha aggiunto - ha sede l’unica azienda siciliana, Fontanasalsa, che, per i progetti di architettura industriale realizzati, è stata selezionata a rappresentare il made in Italy alla Biennale internazionale di architettura di Venezia, che si concluderà il prossimo 25 novembre”.

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