Italia

25 anni di Muller Thurgau a Cembra

Il mercato di riferimento di questo vitigno è quasi interamente quello italiano, e solo una quota minima viene esportata nei Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti

14 luglio 2012 | Piero Valdiserra

La città trentina di Cembra ha festeggiato quest’anno le nozze d’argento con il suo vino principe, quel Müller Thurgau che ha trovato proprio nella splendida valle cembrana il suo habitat d’elezione. Si è infatti appena conclusa la XXV Rassega dei Vini Müller Thurgau, che ha registrato un successo di immagine e di pubblico a dir poco memorabile, secondo il suo presidente Bruno Pilzer.

Il Müller Thurgau è una varietà a bacca bianca, frutto dell’incrocio fra il Riesling Renano e la Madeleine Royale, che in Trentino ha trovato il suo territorio naturale vista la predilezione di questo vitigno per gli sbalzi termici tipici dei climi montani. Le fredde notti mitigate dal caldo vento gardesano rendono unico il Müller Thurgau locale: l’uva raggiunge la maturazione con un ottimo livello di acidità e con una grande concentrazione di terpeni, precursori di intensi e persistenti aromi. Il Trentino – Alto Adige produce il 90% delle uve di Müller Thurgau e il restante 10% proviene dalle altre regioni italiane come la Valle d’Aosta, il Friuli e la Sicilia. Nella provincia di Trento vi sono 825 ettari atti alla produzione di questo vitigno, dei quali ben 400 si trovano in Valle di Cembra. Durante l’ultima vendemmia sono stati raccolti 106mila quintali d’uva, di cui circa 93mila finiranno in bottiglie fregiate della Denominazione di Origine Controllata. Il mercato di riferimento del Müller Thurgau trentino è quasi interamente quello italiano, e solo una quota minima viene esportata nei Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti. Il Müller Thurgau si presenta con un aspetto giallo paglierino pieno, a volte screziato da riflessi verdolini. Il profumo è intenso e persistente, spinto dall’acidità, ed esprime note di salvia, fiori di montagna e frutta bianca. È leggero di corpo, quindi ottimo come aperitivo, ma ben si adatta all’abbinamento con pietanze a base di pesce, per la sua acidità e sapidità. Va servito a 10 – 12 gradi di temperatura, stappato al momento.

Il Convegno del venticinquennale della Rassegna è stato dedicato a una sorta di stato dell’arte scientifico, e si è intitolato “Rendering del Müller Thurgau: 25 anni di studi, ricerche e rassegne”. I ricercatori della Fondazione Mach si sono avvicendati al tavolo del Palacurling di Cembra con il programma seguente:

Maurizio Bottura e Antonio Patton, “Il vitigno Müller Thurgau: evoluzione della superficie, della selezione clonale e delle tecniche agronomiche negli ultimi 20 anni”;

- Maria Stella Grando, “Geni e profumo del Müller Thurgau”;

- Giorgio Nicolini, “ Caratterizzazione e variabilità compositivo - tecnologica del Müller Thurgau”;

- Roberto Zorer, “Un territorio baciato (in parte) dal sole: il termometro del territorio viene dal satellite”;

- Fabio Zottele, “Duri come i muri: le difficoltà della viticoltura di montagna potrebbero rivelarsi delle opportunità?”.

Al termine del Convegno sono stati premiati i vincitori del Concorso Internazionale Vini Müller Thurgau, giunto quest’anno alla sua nona edizione. A far la parte del leone sono stati i vini tedeschi, che si sono aggiudicati le due medaglie d’oro e 9 delle 18 medaglie d’argento. Le restanti 9 medaglie d’argento sono andate a Müller Thurgau trentini (6) e altoatesini (3).

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