Italia

Nuove richieste di semplificazione per il registro Sian

L'obiettivo è rendere il sistema di trasmissione dei dati meno soggetto a criticità. La vera anomalia per Aifo è però l'esenzione per i frantoi aziendali

03 dicembre 2011 | T N

Durante una riunione che doveva servire a fornire i primi riscontri in merito all'andamento delle registrazioni Sian nel corso della prima campagna, oltre a malumori sull'assistenza, sono state prospettate ai funzionari del Mipaaf alcune ipotesi per semplificare e rendere più agevole il lavoro burocratico in capo ai frantoi.

In particolare Aifo ha richiesto le seguenti modifiche:

- per ciò che concerne il servizio di molitura c/terzi omettere l’obbligo di comunicazione del Codice Fiscale (CUAA) per gli olivicoltori privati. Per olivicoltori privati si intende quei proprietari che moliscono le proprie olive solo per autoconsumo e pertanto non immettono tali produzioni nel circuito della commercializzazione. Questo specifico movimento potrà essere perfezionato con l’aggiunta nelle note della seguente dicitura: “olio per autoconsumo”.

- Eliminazione dell’obbligo dell’inserimento/comunicazione delle anagrafiche clienti/olivicoltori/terzisti/committenti facilmente desumibili attraverso il CUAA (Codice Fiscale e

Partita IVA). Tale semplificazione permette una più leggera gestione degli adempimenti previsti e secondo la tempistica stabilita. Inoltre la distinzione tra le varie categorie di soggetti può essere facilmente desunta attraverso l’utilizzo degli stessi codici operazione (Codici A e C per il C/Proprio e C/Acquisto, codici T per il C/Terzi).

- Tenendo conto della proposta di cui al punto a) costituire, nella sezione delle anagrafiche, la sola anagrafica per gli olivicoltori privati di cui non si possiede il CUAA al fine di rendere collegabile l’operazione di molitura a privati con le relative anagrafiche, tali anagrafiche saranno rese obbligatorie solo per questi casi.

Aggregare in un recipiente cumulativo virtuale i silos che contengono le movimentazioni in conto deposito per facilitare la gestione dei movimenti di travaso da un silos ad un altro.

Ancora una volta, inoltre, il presidente Gonnelli ha sottolineato la necessità di assoggettare all'obbligo tutte le imprese, con particolare riferimento ai frantoi che lavorano le olive conto proprio (frantoi aziendali) per evitare condizioni di concorrenza sleale che, non assoggettati a controlli specifici, ottengono lo stesso prodotto ad un costo nettamente inferiore ma anche effettuando “in nero” tutto il servizio di frangitura a clienti terzi e olivicoltori.

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Raffaele Giannone

05 dicembre 2011 ore 17:27

L'AIFO farebbe bene a parlare per se e non in nomee per conto dei Frantoi Aziendali !!
Una volta che FINALMENTE si è fatta COSA GIUSTA e RETTA nel distinguere chi molisce per se da chi lo fa per commercio o ..altro.. ci si ritrova nel tipico pollaio italico!!
Noi frantoiani "mignon" rivendichiamoil SACROSANTO DIRITTO a non soggiacere alle burocrazie di chi fa grossi quantitativi....commercia..e...spesso..specula!
UN FRANTOIANO in PROPRIO

MARIA ANNA BELLINO

03 dicembre 2011 ore 13:20

AI FRANTOI AZIENDALI LAVORANO IN TUTTO E PER TUTTO COME GLI ALTRI FRANTOI,
BISOGNA VIETARGLI DI LAVORARE PER TERZI,LA LOGICA E' MOLIRE LE PROPRIE OLIVE
E QUELLE ACQUISTATE IN BASE ALLE PROPRIE ESIGENZE.