Italia
Il Prosecco vuole una veste sempre più ecocompatibile
Avviata commissione di protocollo, voluta dal Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco, per rendere sempre più sostenibile la viticoltura
12 marzo 2011 | T N
Una viticoltura sempre più sostenibile ed ecocompatibile è il primo obiettivo del Consorzio di Tutela. Eâ con questa finalità che nei giorni scorsi si è riunita la neo costituita Commissione di Protocollo, voluta dal Consorzio di Tutela e composta dai principali istituti di ricerca, Ente Cra e Università degli Studi di Padova, insieme con alcuni agronomi che operano nel territorio. Obiettivo è definire regole precise per ridurre sempre più lâimpatto ambientale della viticoltura.
Lâopinione pubblica chiede risposte rispetto alle tematiche dei trattamenti, alle quali il Consorzio di Tutela è il primo soggetto interessato a rispondere. Lâincontro della Commissione ha avuto lâobiettivo di fare il punto della situazione per gestire ancor meglio la prossima stagione viticola. In questâambito, il Consorzio di Tutela avrà il ruolo di definire gli aspetti tecnici relativi alla viticoltura, grazie ad una vera e propria commissione che guiderà il viticoltore verso un utilizzo sempre più consapevole dei prodotti fitosanitari dando preferenza a quelli a basso impatto.
Lâincontro della Commissione di Protocollo ha avuto il ruolo di analizzare anche quanto avvenuto nel 2010. Si è evidenziato così come nellâarea di Conegliano Valdobbiadene, grazie alla politica di sensibilizzazione e formazione dei viticoltori, nel 2010 sono stati effettuati mediamente 11 trattamenti contro le malattie della vite, rispetto ai 16 â 18 della media provinciale. Ciò è stato possibile nonostante un andamento climatico molto piovoso. La campagna viticola del 2010, infatti, è stata la più piovosa dal 1937. Grazie ad una viticoltura ragionata e razionale, oltre a ridurre il numero dei trattamenti, sono stati usati prodotti per la maggior parte non classificati, ovvero inseriti dal Ministero della Salute nella classe di tossicità inferiore. Ogni prodotto usato in viticoltura, infatti, viene anzitutto testato per circa 10 anni prima di essere introdotto nellâallegato ministeriale ed essere messo in commercio. Si tratta di un settore in continua evoluzione nella direzione della riduzione di impatto tanto che, oggi, sono stati eliminati ben il 60% dei prodotti utilizzati 10 anni fa. Va inoltre sottolineato che il viticoltore dispone di strumenti avanzati per agire in modo sempre più corretto. Anzitutto esiste un Consorzio di Difesa provinciale, unico nel suo genere, capace di definire le direttive generali settimana per settimana, grazie alla riunione di ben 25 tecnici e alla presenza di 50 stazioni sul territorio provinciale. Nellâarea di Conegliano Valdobbiadene, poi, le indicazioni generali sono ancor più restrittive, tanto che oggi si svolgono 1/3 dei trattamenti in meno rispetto alle altre zone viticole. Vi è poi la formazione ai viticoltori, fatta dal Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene grazie a 5 incontri periodici e ad almeno 20 bollettini informativi. Infine, ogni viticoltore deve disporre di un patentino per poter trattare la vite e deve annotare in un apposito registro ogni intervento antiparassitario segnando data, prodotto, quantità e persino numero di fattura di acquisto.
âLa Commissione di Protocollo ha la finalità di adottare una viticoltura sempre più sostenibile e in armonia con la comunità â afferma il Direttore del Consorzio di Tutela Giancarlo Vettorello. â Dal canto nostro, con questo protocollo vogliamo dare indicazioni sempre più precise nella gestione del vigneto, in modo da rendere più semplice per i viticoltori il rispetto del Regolamento di Polizia Rurale che i comuni della DOCG stanno adottando per la prossima campagna; dallâaltro canto la Polizia Rurale avrà il ruolo di reprimere atteggiamenti irresponsabili.â
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