Gastronomia
E sia musica per il palato, Maestro! Parla Gualtiero Marchesi
Basta con il Paese della fantasia e dell’improvvisazione! Occorre innovazione, ma senza inutili orpelli. Con lui, un pezzo della nostra storia si racconta. Senza rigorose basi tecniche, dice, non si va da nessuna parte
04 luglio 2009 | Monica Sommacampagna
Nel 1985 ha ottenuto le prime tre stelle attribuite allâItalia dalla guida Michelin. Dal 1986 ricopre il ruolo di presidente di Euro-Toques International, la Comunità Europea dei cuochi che beneficia dei patrocinio della CEE. Dal 2004 è rettore di ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Palazzo Ducale di Colorno (Parma), con strutture didattiche allâavanguardia e una vocazione a âsfornareâ cuochi specializzati nella cucina italiana di elevata caratura. Conta due ristoranti a gestione diretta: uno a Erbusco (Brescia), che ospita anche il Relais & Châteaux "LâAlbereta", uno a Milano, il âTeatro Alla Scala il Marchesinoâ.

La fama di Gualtiero Marchesi, 78 anni, milanese, è marcata da riconoscimenti prestigiosi a livello italiano e internazionale (dal Grand Prix Mèmoire et Gratitude dellâAccademia Internazionale della Gastronomia alla laurea honoris causa in Scienze dellâAlimentazione dellâUniversitas Sancti Cyrilli di Roma, per citarne solo due) ma è solo parlando con il âMaestroâ che comprendiamo come questâuomo che ha voluto contrassegnare ogni anno con nuovi traguardi abbia da sempre avuto una visione della cucina italiana innovativa: rispettosa della sua storia e al tempo stesso aperta al futuro, altamente professionale e creativa senza inutili orpelli.
Una filosofia, la sua, orgogliosamente originale â al punto da indurlo a restituire le famose âstelleâ alla guida Michelin. La passione per la musica, poi, accentuata dallâaffinità intellettuale con la sua amatissima famiglia di musicisti, ha contrassegnato la sua verve gastronomica con una squisita armonia. âTutto parte da unâapprofondita conoscenza del mestiere, poi si possono sviluppare idee particolari. Chi si diploma ad Alma, ad esempio, deve essere in grado di preparare con talento e precisione ogni ricetta, così come il musicista deve saper eseguire puntualmente ogni spartitoâ ci racconta.
Lâimprovvisazione si sviluppa solo a partire da rigorose basi tecniche, lâinterpretazione di una ricetta nasce dalla capacità di comprendere lâessenza di un piatto. âSe un cliente in un ristorante non sa mangiare non è colpa sua ma del cuoco che non gli ha saputo trasmettere la cultura del ciboâ.
âPiù è menoâ è il motto che si apprezza in ogni suo piatto: âper arrivare allâessenza dei sapori penso a ricette semplici da eseguire, senza salse grasse e con materie prime eccellenti. Una melodia che si compone solo suonando le note necessarieâ. Una fagianella con insalatina, ad esempio, da lui è una vera golosità . Essenziale ma deliziosa al palato.
Gusto e leggerezza. Certo, la cucina di Gualtiero Marchesi è più facilmente ricordata per alcuni celebri piatti, come il riso, oro e zafferano o il raviolo aperto. Ma si apprezza anche per numerose ricette tradizionali che sposano gusto e leggerezza. Il Maestro rammenta con orgoglio un complimento che gli rivolse una coppia: âNoi francesi sappiamo cosâè la buona cucina. Lei è andato oltreâ.
La cucina delle regioni. Gualtiero Marchesi guarda con grande rispetto e favorevolmente al prodotto tipico âma non deve essere vincolante, poi bisogna stare attenti a non sciuparlo. Allâestero dobbiamo tutti impegnarci per diffonderne la culturaâ. Per lui la cucina italiana è, infatti, fondamentalmente âla cucina delle regioniâ.
La tradizione rispettata. Pronto a organizzare entro lâanno prossimo, alla Triennale di Milano, una mostra sui 60 anni di gastronomia italiana, è convinto che âdobbiamo portare avanti un concetto di ristorazione rispettoso delle nostre tradizioni. Basta con il Paese della fantasia e dellâimprovvisazione!â.
L'olio e il vino. Il suo rapporto con lâolio extra vergine dâoliva è buono ma lui lo preferisce di gusto non troppo pronunciato e poi âbisogna saperlo usare bene, a seconda delle caratteristiche del piattoâ. Così pure con il vino; se al âMarchesinoâ - ristorante che offre dalla colazione al dopo-Scala in una cornice di grande raffinatezza-, presenta una carta con 250 etichette, lui vorrebbe arrivare gradualmente a ridurla a una selezione di 80, lâabbinamento âè una questione delicataâ.
Contrario ai diktat dei menù degustazione e ai piatti con nomi cerebrali o di fantasia che li rendono incomprensibili, propende per una cucina âricreativaâ, che dona piacere a tavola.
Marte. Reduce il 21 gennaio scorso da una premiazione a Madrid Fusion, che lo ha visto tra gli chef di fama mondiale più influenti che negli ultimi dieci anni hanno reso celebre la cucina nel mondo, è stato spesso promotore di eventi di degustazione cultural-gastronomici come ad esempio Marte (Marchesi arte), una tavolata di 12 persone imbandita con lâessenza della gastronomia marchesiana, interpretata direttamente dal Maestro.
Il suo sogno allâestero? Che i cuochi italiani attribuiscano tutti grande valore alle radici storiche dei piatti nazionali per proporli in maniera accattivante e attuale. A questo proposito Gualtiero Marchesi cita Wolfgang Goethe e una frase che lo ha sempre colpito: il bravo scrittore non dice cose nuove ma ha lâabilità di raccontare cose risapute come se non fossero mai state dette. Se non è arte questaâ¦

I suoi ristoranti:
· Ristorante Gualtiero Marchesi â Via Vittorio Emanuele 23 â Erbusco (Brescia) â Tel. +39.030.7760562 ristorante@marchesi.it www.marchesi.it
· Ristorante Teatro alla Scala âIl Marchesinoâ â Via Filodrammatici, 2 angolo piazza della Scala â Milano â Tel. +39.02.72094338 info@marchesino.it www.ilmarchesino.it
E PER FINIRE...
Riso, oro e zafferano, la ricetta di Gualtiero Marchesi: link esterno
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