Gastronomia 31/05/2019

Reinterpretare le ricette gastronomiche di Leonardo da Vinci

Reinterpretare le ricette gastronomiche di Leonardo da Vinci

Due chef stellati, stimolati dagli Aerosporti di Roma, hanno rielaborato due ricette leonardesche: l'"Acquarosa", con estratto di acquarosa, zucchero, limone e poco alcool, trasformata in un condimento per degli spaghetti, e "Mare", un piatto a base di crostacei, erbe e alga kombu


Il genio di Leonardo da Vinci nel suo aspetto meno conosciuto: la passione per la cucina tra ricette e progetti che hanno ispirato utensili oggi presenti in ogni cucina, come il cavatappi e il macinapepe. Così nell'anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo, uno cooking show "stellato" organizzato da Aeroporti di Roma (Adr), lo celebra con ricette a lui ispirate utilizzando prodotti enogastronomici della Regione Lazio.

Tra le ricette, la rielaborazione dell'Acquarosa, una bevanda che la tradizione attribuisce a Leonardo realizzata con estratto di acquarosa, zucchero, limone e poco alcool, trasformata in un condimento per degli spaghetti, e "Mare", un piatto ispirato alle invenzioni a base di crostacei, erbe e alga kombu fermentata preparati rispettivamente dagli chef stellati Daniele Usai e Gianfranco Pascucci.

L'evento, che si è svolto alla presenza dell'amministratore delegato di Adr, Ugo de Carolis e del sindaco di Fiumicino Esterino Montino, è parte delle celebrazioni di Leonardo organizzate da Aeroporti di Roma (Adr). "Ancora una volta - ha detto De Carolis - il messaggio è caratterizzato da innovazione ed eccellenza che portiamo avanti da sempre e che ci hanno fatto raggiungere risultati che sono sotto gli occhi di tutti: siamo il miglior aeroporto d'Europa per il secondo anno consecutivo e quindi ben vengano eccellenza e innovazione".

Ricostruzioni storiche raccontano di una passione per la cucina che Leonardo da Vinci nutriva fin dall'infanzia e che, durante l'apprendistato presso il maestro Andrea del Verrocchio avesse lavorato presso la Taverna delle Tre Lumache vicino a Ponte Vecchio (Firenze), creando piatti che si dice abbiano ispirato l'attuale nuovelle cuisine.

di C. S.