Gastronomia
Il segreto del profumo del cioccolato in pochi componenti chiave
Sebbene siano stati identificati quasi 600 composti nel cioccolato, solo una frazione di essi contribuiscono all'aroma. Alcuni ricercatori tedeschi sono partiti da campioni commerciali per risalire alla composizione volatile essenziale, quantificando anche il β-ionone dal profumo di viola
24 maggio 2019 | C. S.
Il cioccolato è una delle prelibatezze più consumate in tutto il mondo, e l'odore da solo è solitamente sufficiente ad evocare le forti voglie anche dei consumatori più disciplinati. Proprio come un buon vino, il cioccolato fondente di alta qualità ha un profumo e un sapore multistrato, con note di vaniglia, banana o aceto. Ora, i ricercatori riportano sul Journal of Agricultural and Food Chemistry dell'ACS quali sostanze, e quante di esse, compongono questo aroma paradisiaco.
Il gusto non è solo quello che ha la lingua, anche l'olfatto gioca un ruolo chiave, con molti composti che lavorano insieme per creare un'esperienza sensoriale unica. Sebbene nell'ultimo secolo siano stati identificati quasi 600 composti nel cioccolato, solo una frazione di essi contribuiscono all'aroma. Studi precedenti hanno identificato composti responsabili del profumo del latte e dei cioccolatini scuri, ma non è stato chiaro quanto di ogni componente sia necessario per far sì che qualcosa abbia un odore specifico come il cioccolato fondente. Per scoprire questo mistero olfattivo, Carolin Seyfried e Michael Granvogl hanno deciso di costruire il profumo da zero per la prima volta utilizzando metodi all'avanguardia.
I ricercatori hanno acquistato due tipi di cioccolato fondente, ognuno con un aroma distinguibile, in un negozio di alimentari locale. Con l'analisi della diluizione dell'estratto aromatico, hanno identificato i composti volatili che probabilmente hanno contribuito alla formazione dei profumi delle tavolette. Successivamente, hanno misurato le quantità dei composti con un'analisi stabile della diluizione isotopica. Alcune di queste sostanze, come il β-ionone dal profumo di viola, sono state quantificate per la prima volta nel cioccolato. Infine, utilizzando questi dati, il team ha ricostruito gli aromi dei due cioccolatini scuri, che avevano un odore molto simile a quello delle tavolette originali, secondo un pannello sensoriale addestrato. I ricercatori affermano che questa scoperta dimostra che i composti aromatici essenziali del cioccolato sono stati correttamente identificati e quantificati.
Potrebbero interessarti
Gastronomia
Legumi in festa ad Appignano

Ventitreesima edizione della manifestazione dal 17 al 19 ottobre. Legumi rari tra tradizione, sane abitudini alimentari e buon gusto
13 ottobre 2025 | 17:00
Gastronomia
Le vie del cibo della lunga vita: weekend nei Sicani dedicati all'olio nuovo, da Caltabellotta a Lucca Sicula

L'autunno siciliano profuma d'olio nuovo e i borghi dell'entroterra si preparano all'arrivo dell'oro verde. Ottobre diventa il mese dell' olio extravergine
08 ottobre 2025 | 17:00
Gastronomia
Dal 18 ottobre al 16 novembre 2025 la XXVIII edizione di Frantoi Aperti in Umbria

Evento di apertura sabato 18 ottobre 2025 a Montefalco (Pg) con l’inaugurazione della mostra fotografica “Visioni Oleocentriche” e il concerto dell’Orchestra dell'Accademia Filarmonica Europea di Santa Cecilia. Tra le novità il “Treno dell’Olio”
07 ottobre 2025 | 18:30
Gastronomia
Tiramisù Day Treviso: dolcezza e solidarietà

L’ottava edizione dell’evento, nonostante l’avvio sotto il maltempo, ha raggiunto l’obiettivo di distribuire oltre 10.000 porzioni del celebre dessert. A Fondazione Telethon donato il ricavato della giornata
06 ottobre 2025 | 18:00
Gastronomia
Rosso Amarone: l'icona della Valpolicella a Napoli

Protagonisti della trasferta del Consorzio, il 14 ottobre, i vini interpreti di un territorio famoso in tutto il mondo per i suoi grandi Rossi a partire dall’Amarone, alfiere della denominazione, al Valpolicella, dal Ripasso al Recioto
06 ottobre 2025 | 17:00
Gastronomia
La zucca di Piozzo è un nuovo Presidio Slow Food

Gli abitanti sono soprannominati ‘lapacuse’, perché i contadini avevano l’abitudine di usare le zucche essiccate come contenitori per il vino. Da quella tradizione è nata una fiera, che ha contribuito a valorizzare la straordinaria biodiversità delle zucche e a riscoprire una varietà autoctona
04 ottobre 2025 | 14:00