Economia
Il mercato del vino in Giappone
In interessante crescita soprattutto il consumo domestico e gli acquisti in grande distribuzione. In calo la birra che, comunque, è la grande dominatrice nel Sol Levante
11 dicembre 2010 | Graziano Alderighi
In Giappone il consumo di vino è ancora molto piccolo, 2 litri procapite all'anno, pari a 254 milioni di litri complessivi, per una quota del mercato sul totale degli alcolici di appena l'1%.
Ma se la birra, che domina con il 30% del totale, in 5 anni, dal 2004 al 2009, è scesa da 4 a 3 milioni di litri, il vino, nel suo complesso, vede un trend positivo, e le possibilità di crescita, a lungo termine.
Di particolare interesse sarebbe la grande distribuzione sia perchè, al pari di quanto accade in Italia, è vietato guidare dopo aver bevuto, cosa che scoraggia il consumo fuori casa, sia perchè la crisi porta ad ottimizzare il portafoglio e ad acquistare le bottiglie nella grande distribuzione.
La fascia di prezzo delle bottiglie che va per la maggiore è quella che oscilla dai 1.000 ai 2.500 yen, ovvero dagli 11 ai 27 euro, ma l'Italia punta soprattutto sui vini oltre i 3000 yen, anche perchè non potrebbe sopportare la concorrenza cilena, assai agguerrita che propone vini a prezzi competitivi e, negli ultimi 5 anni, ha raddoppiato i volumi.
Apparentemente il mercato è molto interessante ma non fatevi ingannare dai prezzi sugli scaffali perchè, franco cantina in Italia, la situazione è molto diversa.
Se parte da 3 euro dall'Italia, tra costi di spedizione, accisa sugli alcolici, Iva, costi di distribuzione e ricavo dell'importatore/distributore, la bottiglia raggiunge i 20-21 euro sullo scaffale.
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