Mondo Enoico
Colpo basso dell’Antitrust al Ministero delle politiche agricole
L’assegnazione in esclusiva alle Camere di Commercio dei controlli sui vini a denominazione d’origine viola la concorrenza. Un problema in più alla vigilia dell’applicazione della nuova ocm vino
27 giugno 2009 | Ernesto Vania
Tra poche settimane vi sarà la trasformazione delle Doc in Dop, con relative modifiche al sistema dei controlli.
Il Ministero, come ha ammesso lo stesso Presidente del Comitato Vini, non è giunto preparato allâappuntamento non avendo ancora provveduto a stabilire metodi e modi per lâaccreditamento degli organismi di certificazione.
Fino ad oggi, infatti, lâart. 13, comma 2, della legge 10 febbraio 1992 n. 164 stabilisce che l'analisi chimicofisica delle partite di vino è effettuata, su richiesta degli interessati, dalla competente Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
Il Ministero aveva tutta lâintenzione di prorogare tale sistema, in via provvisoria e temporanea, per quanto questi due termini si possano applicare alla legislazione italiana, anche per le future Dop e Igp vitivinicole, sennonché lâAntitrust, con una segnalazione del 22 giugno, ha di fatto bloccato tale intenzione sul nascere.
Catricalà ha infatti segnalato che la 164 âha istituito, pertanto, un sistema in cui, per ogni produttore vinicolo che intenda ottenere il riconoscimento della denominazione protetta, è obbligatoria la certificazione chimico-fisica fornita dalla Camera di Commercio o, come sovente accade, da un laboratorio di analisi enologiche selezionato da questa. Un siffatto criterio sembra porsi in contrasto con i principi di tutela della concorrenza e di libertà di accesso ai mercati garantiti dalla legge n. 287/90 nella misura in cui impedisce, da un lato, ai produttori vinicoli di selezionare liberamente e sullâintero territorio nazionale il laboratorio di analisi enologiche e a questi ultimi, dallâaltro, di accedere al mercato delle certificazioni enologiche.â
LâAntritrust inoltre aggiunche che âTale limitazione non appare, peraltro, giustificata da alcuna esigenza tecnica, legata al procedimento di certificazione, né dall'intento di garantire e tutelare adeguati livelli di qualità delle produzioni protette. Il Decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali del 25 luglio 2003 adottato in attuazione dellâart. 13 della legge n. 164/1992 citato, infatti, individua le regole e i criteri concernenti la disciplina delle operazioni di prelievo dei campioni e degli esami chimicofisici ed organolettici dei vini.
La riserva normativa prevista a favore delle Camere di Commercio nellâindividuazione dei laboratori accreditati per le analisi enologiche, pertanto, crea una notevole barriera all'ingresso sul mercato delle certificazioni D.O.C. e D.O.C.G. dei prodotti vinicoli.
L'Autorità si è in più occasioni pronunciata in merito al tema in oggetto con interventi che si sono costantemente informati alla necessità di salvaguardare il principio di libertà di impresa, anche nell'ambito di attività di tutela e certificazione delle produzioni agroalimentari e vinicole.
Sulla base di tali considerazioni, l'Autorità auspica un riesame della norma segnalata, volto a superare il principio della certificazione ad opera delle Camere di Commercio per ogni prodotto tutelato, al fine di garantire, compatibilmente con le esigenze di tutela delle produzioni vinicole, la libertà di scelta delle singole imprese produttrici e l'accesso al mercato per le imprese di certificazione.â
Se non vuole porsi quindi in contrasto con lâAntitrust il Ministero delle politiche agricole dovrà elaborare molto in fretta un nuovo sistema di regole relativo allâaccreditamento degli organismi di certificazione.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio
Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido
05 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Sempre più cantine investono sui wine lovers
Per il 18% delle imprese, l’attività di incoming genera oltre il 60% del profitto. Al centro delle strategie, la formazione professionale qualificata e la richiesta di una miglior gestione dei servizi pubblici
03 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Giacenze di vino finalmente sotto i 40 milioni di ettolitri
Aumenta al 30 settembre il vino nuovo ancora in fermentazione come diretta conseguenza dell’avvio della campagna vendemmiale. Il 57,4% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con prevalenza di vini rossi
14 ottobre 2025 | 13:00