Mondo Enoico
L’ultima provocazione del Prof. Fregoni: “l’Italia deve copiare il modello Borgogna”
Cru dei terroir al posto delle Denominazioni d’origine. Non una riflessione ma la richiesta di una rivoluzione al Simposio internazionale sul Sangiovese
06 dicembre 2008 | T N
âEâ auspicabile una nuova classificazione dei terroir nellâambito delle Denominazioni di Origine dei vini italiani, sul modello della Borgogna. Si tratterebbe di una rivoluzione del sistema delle classificazioni dei nostri vini immediatamente fattibile, la legislazione attuale lo consenteâ. La proposta viene direttamente da Mario Fregoni, presidente onorario dellâOiv, lâOrganisation Internationale de la Vigne et du Vin, durante le conclusioni scientifiche del Terzo Simposio Internazionale sul Sangiovese, organizzato a Firenze da Regione Toscana e Arsia. Per Fregoni, questo nuovo sistema di classificazione delle Denominazioni risolleverebbe le sorti dei produttori di Montalcino âridefinendo la qualità dei terreni e delle produzioniâ.
Nella Borgogna i terroir sono classificati in quattro categorie ben distinte (Grand Cru, Premier Cru, Comune e Regione-Borgogna), questo modello sarebbe replicabile in Italia?
âEsattamente â assicura il professor Fregoni â si tratta di una classificazione di tipo gerarchico in funzione della storia, della qualità e geologico. Significa dare uno sviluppo piramidale alle denominazioni italiane e alle produzioni vinicole presentiâ.
Applicando anche in Italia questa classificazione sul modello Cru non si sarebbero potuti evitare i problemi che hanno riguardato Montalcino negli ultimi mesi âperché â spiega Fregoni â la ridefinizione delle Denominazioni di origine riguarda solo i terreni e non i vitigni. Però questa soluzione può risollevare la crisi attuale di Montalcino, perché darebbe maggiore prestigio ad alcune produzioni che attualmente sembrerebbero appiattite su unâunica qualità . Ma â ribadisce â questo modello è valido per tutte le Denominazioni italiane, in particolare quelle di gran pregio e monovitigno, non soltanto al territorio di Montalcinoâ.
E sul dilemma fra vitigno e terroir, Fregoni è stato categorico nellâintervento del Simposio sul Sangiovese:
âIn Italia â ha detto Fregoni - si utilizzano troppi uvaggi per lo stesso vino mentre andrebbe valorizzato maggiormente il territorio. Lâimportante è, invece, che si faccia chiarezza nei confronti del consumatore, ovvero quello che lâetichetta del vino evidenzia deve rispettare il contenuto della bottigliaâ.
Un dato dellâOiv conferma le parole di Fregoni: in Italia su 390 denominazioni, fra Doc e Docg, solo 45 fanno riferimento al terroir (spazio geografico, aspetti qualitativi, fattori naturali ed umani), per il resto per produrre un vino si utilizzano più uvaggi.
Fonte: agimpress
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