Mondo Enoico

INEVITABILE L’AUMENTO DEI PREZZI. IL SINDACATO IMBOTTIGLIATORI VINO SI SCHIERA

Aumentano i costi di produzione, imbottigliamento e trasporto, oltre che di manodopera e personale. Si punta a un incremento dei prezzi di vendita non inferiore al dieci per cento. Si tratta di una scelta vitale per le aziende, visto che i margini di ricavo sono piuttosto bassi

18 novembre 2006 | Raffaella Leoni

La necessità di far fronte ai continui e consistenti aumenti dei costi di produzione, imbottigliamento e trasporto dei vini (manodopera e personale, vetro, cartone, energia ecc), oltre ad una crescita generalizzata dei prezzi delle uve dopo due anni di sostanziale stabilità, ha indotto il Sindacato nazionale imbottigliatori di vino, facente capo alla Confederazione italiana della Vite e del Vino, a predisporre un aumento generale dei prezzi di vendita non inferiore al 10%.

“Nonostante le attuali difficoltà di mercato - afferma Andrea Sartori, presidente della Confederazione italiana della Vite e del Vino - tali aumenti sono assolutamente vitali per le nostre aziende, i cui margini di ricavo negli ultimi anni si sono sempre più ridotti. Bisogna considerare, inoltre, che nelle ultime due campagne i prezzi dei listini sono rimasti stabili o addirittura ritoccati verso il basso e ciò è stato possibile sì per i costi più contenuti delle uve ma a fronte comunque di sacrifici da parte degli operatori, dati gli aumenti di tutti i materiali che rientrano nel processo produttivo”.

Spicca comunque una nota assolutamente positiva per il consumatore: la qualità di questa annata. Se in termini quantitativi non si segnalano oscillazioni significative rispetto al 2005, la qualità fa invece un balzo in avanti grazie al regolare andamento meteorologico che ha consentito una maturazione ottimale delle uve. Da ogni regione si otterranno quindi vini di buona e spesso ottima complessità aromatica e struttura.

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