Mondo Enoico

L’UNIONE ITALIANA VINI CHIEDE LIBERTA’ DI SCELTA SULL’USO DEI TRUCIOLI NEL VINO

L’utilizzo dei chips di quercia è assolutamente sicuro per i consumatori, come dimostrato da autorevoli studi scientifici effettuati dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino. “Occorre equilibrio nel valutare una pratica ormai diffusa in tutto il mondo” afferma Andrea Sartori, Presidente dell'Uiv

28 ottobre 2006 | Raffaella Leoni

Libertà di scelta sull’uso dei trucioli nel vino: così l’imprenditoria vinicola del nostro Paese, per voce di Andrea Sartori, Presidente dell’Unione Italiana Vini, chiede più equilibrio nel valutare una pratica enologica diffusa in gran parte del mondo. Sartori scrive al Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro sottolineando che l’opportunità di utilizzare i chips anche nell’elaborazione dei vini della Comunità europea (come da decisione del 19 ottobre) nasce dalla necessità reale, e sempre più urgente, da parte dei produttori europei di potersi confrontare ad armi pari con quelli di altri Paesi - come Usa, Cile, Australia, ecc. - che da tempo mettono nel circuito commerciale internazionale vini sottoposti a tale trattamento, senza che ciò venga evidenziato in etichetta. “Con il nuovo regolamento n. 1507/06 - afferma Andrea Sartori - la nostra imprenditoria era convinta che si ponesse finalmente la parola fine a questa disparità in termini competitivi: in realtà oggi nel nostro Paese, e solo nel nostro, si è accesa una violenta polemica che scivola spesso nella demagogia, senza tener conto delle logiche economiche e di mercato”. Il settore, aggiunge Sartori, dava per scontato che l’utilizzo dei pezzi di legno di quercia fosse consentito per tutte le tipologie di vino senza eccessive obiezioni, lasciando libertà di scelta al singolo operatore. Ma così non è. In quest’ambito l’amministrazione dell’Agricoltura sembra infatti orientata a vietare l’uso dei trucioli nella produzione dei Vqprd. Se è vero che questa facoltà è prevista dal Reg. Ce 1493/99 (art. 42, che prevede, in materia di pratiche enologiche, che gli Stati membri, nell’ambito della sussidiarietà, possano imporre condizioni più severe per garantire la conservazione delle caratteristiche essenziali dei Vqprd e dei vini
a Igt prodotti nel loro territorio, nonché dei vini spumanti e dei vini liquorosi; e art. 57, che consente agli Stati membri di definire tutte le caratteristiche o le condizioni di produzione o di elaborazione e di commercializzazione complementari o più severe per i Vqprd prodotti nei loro territori), tuttavia il disporre un tale provvedimento appare prevaricante il volere e le reali intenzioni degli utenti (produttori, commercio e industria) delle circa 350 Doc italiane. “Più obiettiva e più democratica - aggiunge Sartori - sarebbe la libertà di scelta attraverso eventuali modifiche dei singoli disciplinari di produzione interessati. Ci auguriamo che questo regolamento non si trasformi in un boomerang per il nostro vino, già in seria difficoltà, bensì venga semplicemente considerato, con maggiore equilibrio, nella sua reale essenza di “pratica enologica” assolutamente sicura per i consumatori, come dimostrato da autorevoli studi scientifici effettuati dall’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, l’organismo più rappresentativo del settore a livello mondiale, a cui aderisce la stragrande maggioranza dei Paesi produttori di vino”.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Il Portogallo vitivinicolo visto dagli enologi italiani: esperienze tecniche a confronto.

Caratteristica del vino Porto, sta nella tecnica e che si produce attraverso un processo unico che include la fermentazione incompleta del mosto, interrotta dall'aggiunta di acquavite, e un successivo periodo d’invecchiamento in botti di legno o serbatoi

25 giugno 2025 | 11:00 | Giacomo Alberto Manzo

Mondo Enoico

Modelli previsionali a servizio dei viticoltori toscani

Disponibili modelli che vanno dalla stima della fenologia della vite al calcolo di indici di maturazione, dalla stima del rischio di infezioni oidiche o di muffa grigia, a quella della fenologia della tignoletta della vite

19 giugno 2025 | 16:00 | Angelo Bo, Diego Guidotti, Iride Volpi, Massimo Gragnani

Mondo Enoico

46,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine italiane

Nel solo Veneto è presente il 26,1% del vino nazionale. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,4% del totale delle giacenze di vini, prevalmentemente rossi, a indicazione geografica

17 giugno 2025 | 16:00

Mondo Enoico

Estati calde e inverni piovosi producono le migliori annate di vino

Il vino di qualità superiore è prodotto in anni con temperature più calde, precipitazioni invernali più elevate e stagioni di crescita più brevi, condizioni che i cambiamenti climatici dovrebbero rendere più frequenti

16 giugno 2025 | 14:00

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00