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L'albero genealogico dei vini francesi scoperto grazie al DNA

Il vitigno Savagnin Blanc, anche noto come Traminer, si è mantenuto geneticamente identico da almeno 900 anni. Da uno studio su semi dell'Età del ferro scoperta una stretta parentela con due importanti famiglie di viti usate per produrre vino di qualità

19 giugno 2019 | T N

La scienza ha ricostruito l'albero genealogico dei vini francesi grazie all'analisi del Dna di 28 semi di vite rinvenuti in siti risalenti all'Età del ferro, all'epoca romana e al Medioevo.

Tra i reperti i semi di Savagnin Blanc, che dimostrano come questa particolare qualità di vite sia ancora geneticamente identica a quella coltivata 900 anni fa. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Nature Plants da ricercatori britannici, danesi, francesi, spagnoli e tedeschi coordinati dall'Università di York.

Il vitigno Savagnin Blanc, che non è il Sauvignon Blanc, è ancora oggi coltivato nella regione francese dello Jura e utilizzato per produrre pregiate bottiglie di Vin Jaun) e in alcune zone dell'Europa centrale, dove è noto con il nome di Traminer. Sebbene oggi sia sconosciuto ai più, nei secoli passati doveva godere di grande popolarità: il fatto che si sia mantenuto geneticamente identico per almeno 900 anni suggerisce che il suo vino veniva considerato così speciale da indurre i viticoltori a mantenerlo immutato nonostante gli stravolgimenti della storia e l'introduzione di innovazioni in agricoltura.

Una tale somiglianza genetica con le viti moderne non è invece stata trovata nei semi di epoca romana.

E' emersa però una stretta parentela con due importanti famiglie di viti usate per produrre vino di qualità: la famiglia che comprende il vitigno Syrah e il Mondeuse Blanche, usato per la produzione di vini della Savoia, e la famiglia Pinot-Savagnin, alla quale appartiene il Pinot nero.

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