Mondo Enoico

AUTOCTONO FINO IN CANTINA. LA NUOVA FRONTIERA DELLA TIPICITA’ E’ IL LIEVITO AZIENDALE

Alcune aziende vitivinicole hanno già selezionato e stanno utilizzando ceppi esclusivi di Saccharomyces cerevisiae. I progressi tecnico scientifici mettono a disposizione di tutti questa possibilità. Una via per sfuggire alla standardizzazione

27 maggio 2006 | Ernesto Vania

Sono molte le industrie che, nel corso degli anni, hanno selezionato, in giro per il mondo, ceppi di lieviti poi moltiplicati e venduti in grandi quantità.
Frutto del lavoro di molti ricercatori, tali ceppi di Saccharomyces cerevisiae presentano il vantaggio di offrire risultati consolidati. Per ogni ceppo esiste spesso una ricca bibliografia a disposizione dell’enologo e del cantiniere, così che si possa agire in sicurezza, entro determinati range.
Una più facile gestione del delicato processo di fermentazione, senza rischi di anomalie chimiche o organolettiche, ha portato a una vasta diffusione dei lieviti in barattolo, alcuni dei quali presentano costi rilevanti.
Le industrie continuano le loro selezioni, le prove e analisi affinché, quasi a cadenza annuale, possano essere presentate delle novità, nuovi prodotti in grado di offrire performance più evolute e caratterizzate.
Enologi e aziende vitivinicole inseguono così queste innovazione che promettono di arricchire un vino, distinguendolo da altri e quindi creando un elemento di differenziazione rispetto alla concorrenza.

L’attuale tendenza di enfatizzare la propria originalità, unitamente ai grandi progressi tecnico scientifici degli ultimi anni, ha portato alla concreta possibilità di esaltare la tipicità, dal campo alla cantina.
Vitigni autoctoni e, ora, ceppi di saccharomyces cerevisiae aziendali.
Può apparire come una esasperazione, il tentativo di creare un prodotto di ultra nicchia, qualcosa di unico e irripetibile.
Non è tuttavia il sogno di ogni azienda vitivinicola?

Isvea, società senese, ha studiato un iter che consenta a ogni azienda di disporre di un proprio aziendale ceppo di saccharomyces cerevisiae.
Un processo di selezione, che può durare fino a tre anni, e che procede per tappe, dalla pre selezione, seguendo fermentazioni spontanee in azienda, all’individuazione e identificazione genica, isolando i singoli ceppi e identificando le popolazioni dominanti, eseguendo quindi uno screening di base ed isolando solo pochi ceppi interessanti che saranno sottoposti a uno screening enologico, ovvero a un prove di microvinificazione che rispondano ad alcune caratteristiche:
- elevata competitività rispetto alla microflora indigena della cantina
- tendenza alla scarsa produzione di acidità volatile e idrogeno solforato
- impatto organolettico adeguato alle aspettative aziendali
A questa selezione segue una fase di microvinificazione con mosti aziendali, volta alla caratterizzazione dei ceppi aziendali isolati e al confronto con ceppi commerciali.
Il ceppo aziendale può venire così conservato e mantenuto vitale per anni.

La selezione e l’utilizzo di un ceppo aziendale non rappresenta la soluzione ideale per ogni impresa vitivinicola.
La creazione di un prodotto con tali peculiarità presuppone infatti un’efficace campagna promozionale e di comunicazione che consenta di far individuare ed apprezzare l’originalità e l’unicità del vino.
Si tratta quindi, nel complesso, di un investimento consistente, limitati volumi di vendita o di disponibilità del prodotto consiglierebbero di ben valutare la convenienza nell’intraprendere tale via di differenziazione.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Il Portogallo vitivinicolo visto dagli enologi italiani: esperienze tecniche a confronto.

Caratteristica del vino Porto, sta nella tecnica e che si produce attraverso un processo unico che include la fermentazione incompleta del mosto, interrotta dall'aggiunta di acquavite, e un successivo periodo d’invecchiamento in botti di legno o serbatoi

25 giugno 2025 | 11:00 | Giacomo Alberto Manzo

Mondo Enoico

Modelli previsionali a servizio dei viticoltori toscani

Disponibili modelli che vanno dalla stima della fenologia della vite al calcolo di indici di maturazione, dalla stima del rischio di infezioni oidiche o di muffa grigia, a quella della fenologia della tignoletta della vite

19 giugno 2025 | 16:00 | Angelo Bo, Diego Guidotti, Iride Volpi, Massimo Gragnani

Mondo Enoico

46,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine italiane

Nel solo Veneto è presente il 26,1% del vino nazionale. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,4% del totale delle giacenze di vini, prevalmentemente rossi, a indicazione geografica

17 giugno 2025 | 16:00

Mondo Enoico

Estati calde e inverni piovosi producono le migliori annate di vino

Il vino di qualità superiore è prodotto in anni con temperature più calde, precipitazioni invernali più elevate e stagioni di crescita più brevi, condizioni che i cambiamenti climatici dovrebbero rendere più frequenti

16 giugno 2025 | 14:00

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00