Mondo Enoico
La biodiversità è la chiave per sfruttare le potenzialità del vigneto
L’Associazione VinNatur ha presentato i primi risultati del progetto triennale sulla fertilità biologica dei suoli e lanciato un secondo progetto sul monitoraggio della biodiversità all’interno del sistema vigna
30 novembre 2015 | C. S.
Venerdì 20 novembre 2015 si è svolto, presso il Castello dell’Acciaiolo a Scandicci (FI), il convegno “Quale natura in vigneto? VinNatur, le scienze naturali a supporto dei viticoltori naturali” organizzato da Vinnatur, associazione viticoltori naturali.
L’incontro, riservato ai soci VinNatur ha visto protagonisti agronomi e naturalisti impegnati in vari progetti e iniziative accomunate da un approccio completamente nuovo alla vigna e soprattutto al suolo sul quale essa
insiste, vero e proprio patrimonio prezioso di ogni viticoltore.
Ad aprire il convegno l’intervento dell’agronomo dott. Ruggero Mazzilli, fondatore della Stazione sperimentale per la viticoltura sostenibile di Panzano in Chianti, che ha condiviso con i vignaioli la sua lunga esperienza nella gestione del vigneto naturale, spiegando ed esemplificando con chiarezza le metodologie per arrivare ad un equilibrio vegeto-produttivo, senza tralasciare la fertilità biologica di ogni suolo. Ha inoltre approfondito un tema nuovo ma molto interessante, ovvero le prove sperimentali che sta effettuando con vari induttori di resistenza che possono aiutare le viti a rinforzare le proprie difese naturali e quindi ad affrontare più efficacemente patologie e stress.
Il dott. Stefano Zaninotti, agronomo e responsabile del team di esperti del gruppo Vitenova vine wellness ha presentato i primi risultati emersi dal progetto triennale “Fertilità biologica dei terreni”, che VinNatur ha intrapreso nel 2014.
Dai sopralluoghi e dalla raccolta dei dati, avvenuta periodicamente nelle 15 aziende agricole socie coinvolte, si sono potute definire le condizioni dei terreni e stabilire le misure necessarie per riportare in equilibrio quelli in squilibrio o in situazioni di difficoltà, dovute soprattutto ad una scarsa respirazione o ad un’attività microbiologica discontinua, o alterata da errate pratiche agricole.
Zaninotti e i suoi collaboratori, insieme al Presidente VinNatur Angiolino Maule, hanno poi introdotto un nuovo progetto di ricerca “Il vigneto e il supporto dei naturalistiI” che si presenta quale ideale prosieguo di quello in corso sui suoli, ma allo stesso tempo aggiunge elementi di grande novità.
In primis vi è l’approccio al vigneto quale sistema complesso, che possiede una biodiversità determinata dalle interazioni che si vengono a creare fra la fauna, la flora, il suolo e il bilancio naturale dell’ambiente. Maggiore è la biodiversità che caratterizza il sistema, maggiore è il suo potenziale e maggiori sono il suo equilibrio e la sua capacità di auto-regolarsi. Questo significa maggiore salute. Da qui nasce la necessità di monitorarne lo stato e studiare il modo di incrementarne la biodiversità.
Gli interventi degli esperti hanno di volta in volta evidenziato gli ambiti sui quali vengono effettuati i monitoraggi, le indagini, le analisi dei dati e stabiliti i percorsi di riequilibrio in “aiuto” alla natura.
La micro-biologa, dott.ssa Irene Franco Fernandez ha illustrato il ruolo specifico della biologia nella misurazione delle condizioni di fertilità di un terreno attraverso vari indici, fra i quali i più importanti risultano essere la biomassa e il quoziente di respirazione.
Il botanico, dott. Cristiano Francescato, si è soffermato invece sulla flora quale indicatrice di qualità dell’ecosistema vigneto. In particolare ha affrontato concetti quali la determinazione di quali siano le specie autoctone o aliene, che pure hanno trovato condizioni adeguate alla sopravvivenza all’interno del sistema vigna. Perché è necessario assumere il maggior numero di informazioni possibili sull’identità naturale dell’ambiente vitato.
Infine, la dott.ssa Costanza Uboni, entomologa, ha coinvolto e affascinato la platea con il racconto del suo lavoro per stabilire la biodiversità entomologica complessiva di una vigna, attraverso la cattura e il riconoscimento delle varie famiglie di insetti che colonizzato il terreno. Questo perché: “quante più morfospecie di insetti vivono in una vigna, tanto più essa è in equilibrio”.
A conclusione del convegno le parole di Angiolino Maule: “Con questo nuovo progetto, ribadiamo ancora una volta la nostra scelta di collaborare con la scienza, perché riteniamo che questa sia la via maestra per poter conoscere e di conseguenza calibrare i nostri interventi in vigna, in modo da ritrovare nel calice ciò che le radici delle viti hanno potuto raccogliere e trasformare, ottenendone un vino naturale, il più possibile sano. Si tratta di iniziative impegnative, sia in termini di energie che di costi per la nostra associazione, ma secondo noi praticare una viticoltura sana e sostenibile per l’ambiente e per l’uomo, è possibile.
Noi ci crediamo. E crediamo che diffondere cultura, fra i produttori nostri soci e fra gli appassionati di vini, sia fondamentale perché i primi producano e i secondi consumino con consapevolezza”.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Il Portogallo vitivinicolo visto dagli enologi italiani: esperienze tecniche a confronto.

Caratteristica del vino Porto, sta nella tecnica e che si produce attraverso un processo unico che include la fermentazione incompleta del mosto, interrotta dall'aggiunta di acquavite, e un successivo periodo d’invecchiamento in botti di legno o serbatoi
25 giugno 2025 | 11:00 | Giacomo Alberto Manzo
Mondo Enoico
Modelli previsionali a servizio dei viticoltori toscani

Disponibili modelli che vanno dalla stima della fenologia della vite al calcolo di indici di maturazione, dalla stima del rischio di infezioni oidiche o di muffa grigia, a quella della fenologia della tignoletta della vite
19 giugno 2025 | 16:00 | Angelo Bo, Diego Guidotti, Iride Volpi, Massimo Gragnani
Mondo Enoico
46,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine italiane

Nel solo Veneto è presente il 26,1% del vino nazionale. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,4% del totale delle giacenze di vini, prevalmentemente rossi, a indicazione geografica
17 giugno 2025 | 16:00
Mondo Enoico
Estati calde e inverni piovosi producono le migliori annate di vino

Il vino di qualità superiore è prodotto in anni con temperature più calde, precipitazioni invernali più elevate e stagioni di crescita più brevi, condizioni che i cambiamenti climatici dovrebbero rendere più frequenti
16 giugno 2025 | 14:00
Mondo Enoico
La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda
05 giugno 2025 | 11:00
Mondo Enoico
Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica
20 maggio 2025 | 11:00