Mondo Enoico
La naturale variabilità genetica della vite per contrastare i cambiamenti climatici
L'espressione genica varia in ragione del vitigno ma anche del terroir. Comprendere la risposta dei pattern a clima e ambiente può migliorare le performance produttive e di qualità del vino
06 luglio 2013 | T N
Una ricerca tutta italiana per cercare di anticipare la prossima sfida della viticoltura europea: contrastare i cambiamenti climatici.
L'Università di Verona si è quindi impegnata in prima fila con Silvia Dal Santo e Mario Pezzotti per comprendere la differente risposta genica, in ragione di terroir e annate, nella maturazione delle uve della cultivar Corvina, piantata in undici vigneti sparsi nel Veneto e molto diversi per caratteristiche del terreno e climatiche.
La sperimentazione ha quindi cercato di individuare non solo i pattern genetici coinvolti nella risposta alle diverse condizioni pedoclimatiche ma anche a differenti pratiche agronomiche.
La ricerca è durata tre anni. Le uve sono state raccolte in diversi momenti di maturazione e sono stati studiati i microarrays per identificare gli schemi di espressione genica.
Il team veronese è stato in grado di evidenziare vari geni ecologicamente sensibili che possono influenzare la qualità delle uve.
Questi geni regolano vie metaboliche che si sono dimostrate molto sensibili a differenze climatiche. Tra le vie metaboliche maggiormente influenzate quella della produzione di polifenoli che, come noto, influiscono su colore, caratteristiche organolettiche e stabilità ossidativa.
Gli autori della ricerca hanno inoltre dimostrato che le prime fasi di maturazione degli acini sono più sensibili ai cambiamenti delle condizioni ambientali.
Identificati anche i geni non correlati con i cambiamenti climatici che potrebbero divenire marcatori per monitorare la maturazione delle uve in campo, contribuendo a ottimizzare i tempi di raccolta e standardizzare la qualità del vino.
Questi risultati forniscono un buon punto di partenza da cui esplorare ulteriormente i processi molecolari che regolano lo sviluppo delle uve, arrivando a identificare con precisione i geni ambientali-dipendenti e quelli agronomico-dipendenti, così giungendo a nuovi modelli di cure colturali o a nuovi vitigni che siano maggiormente tolleranti rispetto ai cambiamenti climatici.
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