Mondo Enoico

GESTIONE DEL VIGNETO: GLI INCONVENIENTI DEL GELO E DELLA NEVE

I principali problemi sono di ordine fitosanitario. Si possono infatti instaurare facilmente malattie fungine e batteriche sui tralci colpiti o spaccati dal gelo. È necessario essere pronti ad intervenire, non solo con trattamenti a base di rame e zolfo, ma anche con opportune potature che vanno commisurate all’entità dei danni

26 febbraio 2005 | T N

Gli effetti della neve e del gelo sui vegetali sono legati a numerosi fattori. Alcuni sono esogeni, altri sono invece strettamente correlati con la fisiologia della pianta.
È anche elevata la variabilità tra i diversi organi vegetali, le temperature raggiunte da foglie, gemme o altri tessuti dipendono anche dall’umidità dell’aria, presenza di vento, nonchè dalla posizione (altezza da terra...).
Un’ulteriore fonte di variabilità negli effetti sulla coltura è anche data dalla risposta fisiologica della pianta, che comprende da una parte la capacità di contrastare la formazione di ghiaccio intracellulare, dall’altro la possibilità di riparare i danni.

Le recenti gelate e la neve che è caduta copiosa negli ultimi giorni ha riproposto il significativo problema di danni strutturali ai vigneti.
In alcune zone circoscritte sono già stati evidenziate gravi lesioni a viti.

Nel caso di copiose nevicate o gelate invernali, è bene intervenire prontamente con trattamenti a base di rame e zolfo per prevenire l’instaurarsi di nocive malattie fungine, prima di tutto il temibile mal dell’esca.
Inoltre lo stato d’idratazione dei tessuti della vite e la lignificazione dei tralci è basilare per stabilire l’entità dei probabili danni e, conseguentemente, l’importanza degli interventi di potatura.
Naturalmente sono le viti allevate a ceppo basso a essere maggiormente sensibili alla neve/ghiaccio: nei casi gravi si taglierà al piede, in quelli meno gravi si opererà una potatura ricca, mantenendo più tralci e più gemme.

Va anche ricordato che alcune varietà sono più sensibili di altre.

I problemi della viticoltura dei Paesi del Nord
Da alcuni anni è possibile osservare le problematiche della vitivinicoltura nei Paesi dell’Europa orientale: l’incontro con i grandi freddi e con altre malattie e parassiti tipici della vegetazione continentale.
L’uso locale è di piantumare dei vitigni derivati da varietà catalogate e consentite dalla Comunità Europea, ma incrociate con le viti selvatiche, allo scopo appunto di produrre ceppi resistenti al lungo periodo di gelo invernale ed agli attacchi dei parassiti e dei funghi nel breve periodo vegetativo che rimane per poter portare ad una giusta maturazione gli acini da pigiare, i cui vini però non sono in gran parte ammessi al commercio dalla legislazione comunitaria. In gran parte, non in tutti, perchè mi risulta che in Inghilterra, Irlanda e Germania alcuni di questi incroci siano tollerati (mentre in Canada, extra Ue, sono anche legalizzati) e si può vendere perciò normalmente il vino da essi ottenuto, vedasi per tutti il caso del “british wine” da uve di Seyval blanc. In Germania si sono perfino registrati anche gli incroci Rondo, Sibera, Hibernal, Phoenix, Orion, Regent e Merzling, sebbene questo sia soltanto un passo scientifico necessario e non ancora una licenza commerciale per i vini da che ne sono derivati.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda

05 giugno 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica

20 maggio 2025 | 11:00

Mondo Enoico

Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più

15 maggio 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.

10 maggio 2025 | 14:00

Mondo Enoico

Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi

06 maggio 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti

17 aprile 2025 | 14:00