L'arca olearia
I danni da grandine sull’olivo e sulle olive
Purtroppo i temporali estremi stanno aumentando di frequenza, con l’aumento anche di grandine, che può danneggiare sia l’olivo sia le olive, impattando anche sulle caratteristiche dell’olio di oliva
08 settembre 2024 | R. T.
La grandine è sgradita compagna di questo scorcio di fine estate in tante parti d’Italia.
Si tratta di fenomeni localizzati, nel tempo e nello spazio, ma che possono provocare ingenti danni quantitativi e qualitativi al'olivo e alle olive.
Esaminiamo brevemente i diversi profili di danno, specificando, già da ora, che non è possibile intervenire contro i danni da grandine ma solo con le sue conseguenze indirette.
Nei casi più gravi, per intensità e dimensione dei chicchi, può provocare la caduta delle olive e anche di foglie, con danni persino sui rami, con sbucciature, più o meno pronunciate.
Vi sono poi casi frequenti di forte intensità ma chicchi molto piccoli di grandine, non tali da provocare caduta di olive o di foglie. Questi chicchi, tuttavia, possono colpire l’oliva, provocando lesioni superficiali o interne al frutto. Le lesioni, di solito, sono ben visibili nel giro di qualche ora per via di un imbrunimento dei tessuti nell’area colpita. Il danno è, insomma, molto simile a quello provocato dagli abbacchiatori o dagli aspi delle macchine scavallatrici.
Nei casi più gravi è utile intervenire prontamente, nell’arco delle successive 24-48 ore, con un prodotto fungicida-battericida-batteriostatico, come le varie formulazioni di rame, per impedire o limitare l’infezione di patogeni sui tessuti lesionati. Nelle ferite aperte sui rami è infatti frequente l’instaurarsi della rogna dell’olivo.
Nei casi di grandinate leggere, l’intervento con prodotti rameici è comunque consigliabile perché i chicchi di grandine possono intaccare le olive, internamente ed esternamente. I tessuti lesionati sono perfetti substrati per agenti patogeni di marciumi perché ricchi di acqua e sostanze nutritive.
Attenzione però, perché purtroppo anche con un trattamento tempestivo con un prodotto fungicida-battericida-batteriostatico, non elimina completamente il danno patito. L’oliva colpita, generalmente, sarà più debole e quindi più soggetta a cadere precocemente. Anche qualora non avvengano infezioni e marciumi, l’oliva sarà parzialmente compromessa poiché i tessuti colpiti tenderanno a ossidarsi e verranno liberati enzimi, normalmente confinati nelle cellule, che tenderanno a innalzare acidità.
Un’oliva colpita da grandine, quindi, quando il tessuto compromesso (imbrunito) è superiore al 20% del totale, diminuirà la qualità dell’olio extravergine prodotto, a volte compromettendo l’appartenenza alla stessa massima categoria merceologica. La raccolta precoce, in questo caso, non è sufficiente a salvaguardare la qualità, visto che il danno qualitativo si può manifestare nel giro di poche ore o giorni dall’evento grandinoso. E’ quindi bene prevedere, in epoca di raccolta, la separazione delle olive dei campi colpiti da grandine da quelle intatte.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Combattere la lebbra e la verticilliosi dell'olivo con un batterio: Epicoccum nigrum
Gli agenti di controllo biologici vengono ampiamente ricercati per il loro potenziale di gestire le malattie delle piante in modo sostenibile. Anche contro Verticillium dahliae e Colletotrichum acutatum e Colletotrichum nynphaeae vi sono speranze di una lotta biologica
10 novembre 2025 | 16:00
L'arca olearia
Quanto costa l’olio di oliva al produttore? Minimo 9 euro al chilo ed è pure poco
Facciamo due conti sui costi di produzione delle olive e dell’olio extravergine di oliva in Italia, partendo dal sud: 100 euro a quintale di olive sono pure poche. Un’analisi e una riflessione sul prezzo e sul valore dell’olivicoltura nazionale
07 novembre 2025 | 17:30
L'arca olearia
Ecco il telo perfetto per la raccolta delle olive con lo scuotitore
E’ prassi comune l'installazione di materiali ammortizzanti per ridurre gli impatti inutili tra le olive durante la raccolta. Ecco quale è il telo con la migliore capacità assorbente in assoluto e l'altezza di rimbalzo più bassa, tutelando di più i frutti
07 novembre 2025 | 17:00
L'arca olearia
L'approccio metabolomico basato su NMR per stimare i profili chimici e sensoriali dell'olio d'oliva
Il potenziale della spettroscopia NMR come strumento rapido, non distruttivo e rispettoso dell'ambiente per la valutazione della qualità dell'olio d'oliva fino ad arrivare ad identificare varietà e anno di raccolta delle olive
07 novembre 2025 | 16:40
L'arca olearia
La potatura dell'olivo negli impianti superintensivi: differenze tra Arbequina, Maurino, FS17, Ascolana tenera e Piantone di Mogliano
I diversi approcci in funzione delle diverse caratteristiche varietali per poter raggiungere l’obbiettivo di un’intensificazione degli impianti con produzioni elevate e costanti. La potatura è sicuramente una delle pratiche più importanti attraverso la quale si riesce a modificare il volume della chioma e assicurare un costante rinnovo della vegetazione
07 novembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
L'effetto dell'irradiazione con raggi gamma delle olive
Le olive non sono tra i prodotti irradiabili ma è interessante capire, per il futuro, quali conseguenze questa pratica (fisica) potrebbe avere sull'olio prodotto. Già oggi i raggi gamma vengono utilizzati in diversi prodotti ortofrutticoli
06 novembre 2025 | 16:00