L'arca olearia 30/09/2022

Occorre un nuovo approccio contro la mosca delle olive

Occorre un nuovo approccio contro la mosca delle olive

E' il tempo di un approccio nuovo all’olivicoltura, più attento, per la gestione delle informazioni e per l’utilizzo di sistemi di intervento preventivo, anche nella difesa da Bactrocera oleae


“Stiamo vivendo una fase in cui l’approccio alla gestione biologica delle colture è diventata una scelta irrinunciabile sia per le esigenze degli agricoltori, che per le attese dei consumatori. In olivicoltura soprattutto, oggi si richiede l’applicazione di strategie di controllo complesse e continuative, che la nostra associazione è in grado di fornire ai propri associati. Oggi ci troviamo a presentare le articolate modalità di lavoro che i nostri tecnici stanno adottando sulla Mosca olearia, controlli capillari e monitoraggi svolti nel rispetto delle caratteristiche aziendali ma sempre finalizzati all’obiettivo della certificazione e non alla risoluzione di problemi momentanei”.

Con queste parole di Gianfrancesco Petroni, consulente agronomo di Assoprol Umbria, associazione di produttori aderente a Confagricoltura Umbria, ha aperto i lavori del seminario su “La Mosca delle olive, prove dimostrative sulle nuove strategie di difesa alternativa e sostenibile”, tenutosi nella sede dell’Azienda agricola Rinalducci, a Pozzo di Gualdo Cattaneo.

Il dr. Daniele Converso, responsabile tecnico di Assoprol Umbria, è intervenuto sul tema ”L’impegno di Assoprol Umbria sul monitoraggio e il contenimento della Mosca delle olive”, illustrando le fasi dei controlli fitosanitari: “Le caratteristiche pedologiche che ci offre l’Umbria, sono talmente diverse che il nostro lavoro capillare è stato fondamentale; con i nostri tecnici, abbiamo avviato i controlli sulla presenza della Mosca olearia sin dal mese di aprile, fornendo i risultati dei nostri monitoraggi sia alla singola azienda che a tutti, grazie al Bollettino Fitosanitario periodico che l’associazione emette periodicamente. Siamo totalmente vincolati alla prevenzione agli attacchi di Mosca, sia per il divieto dal 2020 di uso dei larvicidi, sia perché è nostro intendimento operare per lo sviluppo delle colture biologiche”.

Il dr. Luca Pacicco, agronomo di Cratia srl, ha descritto “Metodi e strumenti innovativi per la lotta alla Mosca”. “Nel nostro lavoro dobbiamo fare i conti con le caratteristiche che da un lato rendono l’Umbria una regione bellissima, ma dall’altro difficile da rendere omogenea. Negli oliveti viviamo differenze pedologiche e ambientali, cui si unisce la costante variabilità meteorologica. Un problema poi, sono gli oliveti abbandonati, bacino ideale per lo svernamento del Mosca, per riprendere a volare sin dai primi mesi della primavera. Come associazione abbiamo istallato capannine meteo, che trasferiscono dati su umidità e temperatura, utili a definire le condizioni ideali per gli attacchi della Mosca, ottimizzando al contempo la gestione delle risorse idriche”.

“Approfondimenti tecnici e risultati ottenuti con le nuove strategie di difesa” il tema affrontato dal dr. Giuseppe Colantoni, agronomo, consulente di Assoprol Umbria: “Abbiamo vissuto una stagione che nei suoi eccessi, di temperatura e carenza di acqua, ci ha almeno garantito una difesa naturale dalla Mosca, con un notevole abbassamento dei voli e delle deposizioni. È evidente che ora sia il tempo di un approccio nuovo all’olivicoltura, più attento, per la gestione delle informazioni e per l’utilizzo di sistemi di intervento preventivo, visto che i larvicidi sono ormai il passato”.

di Maurizio Pescari