L'arca olearia
Fumata nera per il Piano olivicolo nazionale. La Conferenza Stato-Regioni lo mette in stand by
Smentiti sia il Ministro Martina, che ne aveva annunciato l'approvazione per l'8 marzo, sia il Viceministro Olivero che aveva annunciato i decreti attuativi appena dopo la Pasqua. Gli assessori regionali bloccano così i 32 milioni di euro destinati al settore olivicolo italiano
18 marzo 2016 | T N
Il Piano olivicolo nazionale era già stato annunciato nella primavera 2015 ma è difficile che veda la luce prima dell'estate 2016.
Il comitato tecnico agricolo della Conferenza Stato-Regioni, infatti, lo ha messo in stand by. La mancata approvazione blocca la possibilità di erogare i 32 milioni di euro previsti dal Piano e destinati, almeno in parte, al rinnovo degli oliveti e all'impianto di nuovi olivi.
Secondo quanto risulta a Teatro Naturale le perplessità degli assessori regionali all'agricoltura, che hanno chiesto un incontro al Ministro Martina, riguardano le potenziali interazioni tra i Piani di sviluppo rurale, in particolare le misure in campo olivicolo, e il Piano olivicolo nazionale.
E' noto che sono le Regioni ad aver in mano la cassa dei Psr e non accettano di buon grado che linee guida possano essere centralizzate presso il Ministero delle politiche agricole.
Il via libera al Piano olivicolo nazionale, dunque, è condizionato a un accordo politico tra il titolare di via XX settembre e gli assessori regionali. Un compromesso non semplice e che richiederà tempo per essere trovato ed attuato.
Gli assessori regionali all'agricoltura, con la decisione assunta il 17 marzo, smentiscono così sia il Ministro Martina sia il Viceministro Olivero.
Martina aveva addirittura annunciato, durante la presentazione del progetto Extract, che l'approvazione del Piano olivicolo nazionale da parte della Conferenza Stato Regioni sarebbe avvenuta l'8 marzo. In realtà, come risulta a Teatro Naturale, la Conferenza Stato-Regioni non aveva nemmeno calendarizzato il provvedimento per tale data.
E' stato smentito anche il Viceministro Olivero che, in occasione di Olio Capitale, ha annunciato che i decreti attuativi del Piano olivicolo nazionale sarebbero stati varati appena dopo Pasqua. “Siamo arrivati - ha spiegato Olivero, dando per scontata l'approvazione del Piano - a conclusione del percorso per quanto riguarda il decreto olio e la possibilità di andare ad attuare quelle norme che nell'anno passato abbiamo previsto per sostenere questo comparto".
Non è nemmeno servito il pressing dell'ultimo minuto dei deputati pugliesi del PD. “L’approvazione del Piano olivicolo nazionale non può essere più rinviata. Governo e Regioni devono trovare subito l’accordo che garantisce agli olivicoltori fondi e opportunità di sviluppo”. Lo affermano i deputati pugliesi del Partito Democratico, invitando l’assessore regionale pugliese alle risorse agroalimentari Leo Di Gioia, coordinatore del settore nella Conferenza Stato-Regioni, a “sollecitare tutti i colleghi a farsi carico di questa responsabilità, diventata più gravosa dopo la scelta dell’Unione Europea di incrementare la quota di olio tunisino esente da dazio”.
Gli olivicoltori, insomma, dovranno aspettare per vedere i primi bandi del Piano olivicolo nazionale. Le risorse a loro destinate dovrebbero aggirarsi sui 10 milioni di euro, mentre gli altri 22 milioni, oltre che per Xylella, verranno destinati alle organizzazioni dei produttori per concentrare l'offerta e migliorare la qualità, nonché per un piano di promozione dell'olio extra vergine di oliva Made in Italy.
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19 marzo 2016 ore 08:05Le regioni in alcune are geografiche dell'Italia sono state la salvezza, per altre sono state la rovina in particolare per il Sud particolarmente per la Calabria. Eliminiamo questi enti inutili e ritorniamo alla centralità dello stato dove tutto ciò che passava attraverso i ministeri , funzionava molto meglio con funzionari molto più competenti. I nostri politici si dovrebbero vergognare, nella altre nazioni , in questi ultimi 30 anni hanno varato 10 piani olivicoli.
STEFANO CAROLI
19 marzo 2016 ore 10:01Gent.mo De Marte, sono d'accordo con Lei.... e voglio ribadire il mio stupore per quanto accaduto al C.O.I. dove tutto il settore olivicolo Italiano viene umiliato e mandato a casa a riflettere....... è assurdo! siamo il secondo paese produttore di olio, un settore trainante per l'economia Italiana ma non riusciamo a capire l'importanza di questo settore.