Energia verde 27/02/2024

Conservare la biodiversità con la produzione di energie rinnovabili

Conservare la biodiversità con la produzione di energie rinnovabili

L'importanza del monitoraggio e sviluppo di strategie volte a migliorare la biodiversità all’interno degli impianti fotovoltaici, agrivoltaici, di biogas ed eolici


Secondo l’ultimo rapporto IPBES, circa 1 milione di specie animali e vegetali sono minacciate di estinzione, con una diminuzione del 20% dell'abbondanza di specie autoctone negli habitat terrestri negli ultimi cento anni. In questo contesto, è importante sottolineare che la perdita di biodiversità è anche connessa agli impatti del riscaldamento globale. Un recente studio dell’University of East Anglia, afferma che se le emissioni climalteranti non dovessero essere drasticamente ridotte, in linea con l’Accordo di Parigi, il 50% delle specie viventi andrà a perdere la maggior parte delle condizioni climatiche ottimali per la loro sopravvivenza nei prossimi settant’anni.

Nel tentativo di limitare il riscaldamento globale e mitigare la crisi climatica, l'IPCC ha sottolineato il ruolo fondamentale dell'energia rinnovabile, che dovrebbe arrivare a fornire almeno l'85% dell'elettricità mondiale entro il 2050. Con riferimento specifico al consumo del suolo, possiamo affermare che le energie rinnovabili, sebbene sostenibili, richiedono un'ampia superficie di terreno, come specificato dal NREL. Questi dati evidenziano l’importanza di monitorare l’impatto sulla biodiversità in questo settore, tema ormai fondamentale anche in termini normativi. La regolamentazione infatti, sta diventando sempre più stringente: la Direttiva CSRD, entrata in vigore quest’anno, e la Nature Restoration Law approvata lo scorso luglio, rendono la gestione attiva della biodiversità un vero e proprio obbligo legale per il settore energetico.

All’interno di un contesto normativo in continua evoluzione, Element-E di 3Bee emerge come una soluzione tecnologica avanzata per affrontare queste sfide, garantendo una raccolta di dati in conformità agli standard di rendicontazione come ESRS e GRI e affermandosi come un fondamentale asset strategico per le aziende del settore energetico. Element-E è il protocollo di monitoraggio della biodiversità terrestre sviluppato da 3Bee, basato su bioacustica e remote sensing, la cui applicazione è verificata da Bureau Veritas Italia, leader nei servizi di certificazione.

Il protocollo Element-E si inserisce in un approccio sito-specifico identificato da 3Bee, che comprende l'assessment dell'habitat e della biodiversità del sito, la successiva individuazione di azioni mirate per la rigenerazione, la comunicazione dei risultati ottenuti e la redazione del report di biodiversità ESG conforme agli standard internazionali. Un approccio che consente alle imprese del mondo energy di ottenere importanti insight dalla tecnologia, che permettono di identificare e progettare interventi mirati per mitigare gli eventuali effetti negativi sull'ambiente e impegnarsi attivamente nella tutela della biodiversità, contribuendo alla sostenibilità ambientale di lungo termine.

I risultati preliminari di un progetto di monitoraggio della biodiversità attraverso il protocollo Element-E realizzato su un sito fotovoltaico da 2 MW, mostrano un importante miglioramento di circa il 10% in termini di abbondanza di impollinatori grazie alle azioni mirate di rigenerazione. Ciò comporta un notevole beneficio in termini di miglioramento dei servizi ecosistemici, tra cui l’impollinazione, a vantaggio della comunità locale. Il progetto è stato inoltre riconosciuto come "Environmental Best Practice" da Solar Power Europe. Una dimostrazione concreta del potenziale di Element-E come asset strategico per le aziende del settore della produzione energetica che hanno un occhio di riguardo nei confronti della sostenibilità ambientale.

Il protocollo Element-E per il monitoraggio della biodiversità è ad oggi utilizzato in svariati impianti fotovoltaici, agrivoltaici, di biogas ed eolici in Europa, favorendo l’integrazione della biodiversità con la produzione di energia rinnovabile. I benefici che ne derivano consistono in primo luogo nella possibilità di accedere a dati tracciati, che garantiscono la piena trasparenza. Questi dati possono essere utili a guidare la progettazione dell’impianto e la pianificazione di azioni mirate per migliorare il livello di biodiversità. Inoltre, viene favorita una comunicazione chiara agli stakeholder, grazie alla completezza dei report in linea con la tassonomia in materia ESG.

La tecnologia si configura dunque come un asset cruciale per il monitoraggio e lo sviluppo di strategie volte a migliorare la biodiversità all’interno degli impianti fotovoltaici, agrivoltaici, di biogas ed eolici. Il settore della produzione energetica ha sempre più necessità di integrare a favore della biodiversità strategie e soluzioni innovative, basate su un approccio scientifico e tecnologico. Queste possono essere l’elemento chiave per guidare il cambiamento verso un futuro energetico responsabile, nei confronti dell’ambiente e delle persone.

di C. S.