Energia verde 04/10/2023

Un manuale per definire l'agrivoltaico e le sue regole

Un manuale per definire l'agrivoltaico e le sue regole

I sistemi agrivoltaici devono rispettare il principio di integrazione reciproca tra agricoltura e tecnologia fotovoltaica. Definite le tecniche per l’integrazione dei sistemi agrivoltaici nel paesaggio


Individuare i requisiti necessari affinchè un impianto fotovoltaico possa essere definito un sistema agrivoltaico, indicando le condizioni per la sua ottimale integrazione nel paesaggio, in accordo con le linee guida vigenti. Sono questi i contenuti e gli obiettivi della prassi di riferimento sviluppata nell’ambito di una collaborazione tra ENEA, Università Cattolica del Sacro Cuore, REM TEC e UNI (Ente Italiano Normazione) per favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili in linea con le direttive dell’Unione europea, promuovere la produzione agricola e tutelare il paesaggio, riducendo il consumo di suolo.

Grazie al know-how, alle competenze e professionalità pluriennali presenti nei suoi centri di ricerca di Casaccia e Portici, ENEA ha supportato la definizione delle tecnologie degli impianti fotovoltaici, alla luce dei più recenti sviluppi di celle e moduli commerciali, soprattutto in silicio. Per valutare in maniera oggettiva la scelta agrivoltaica rispetto ad altre soluzioni, ENEA è impegnata nell’individuare metodi di monitoraggio dei sistemi agrivoltaici, con particolare attenzione alla produzione e gestione di dati di entrambe le attività produttive. I ricercatori hanno inoltre definito le tecniche per l’integrazione dei sistemi agrivoltaici nel paesaggio, utilizzando le più recenti innovazioni nel settore dell’analisi del territorio.

Come definire un impianto agrivoltaico?

La prassi di riferimento UNI/PdR 148:2023 offre una soluzione di grande impatto potenziale grazie a tre principali criteri: la produzione di energia elettrica, la produzione agricola del campo su cui insiste l’impianto agrivoltaico e la tutela del paesaggio.
In tal senso il documento è strutturato in modo da definire una panoramica delle tipologie e delle applicazioni dei sistemi agrivoltaici, classificandoli, definendone i requisiti e fissandone le best practice.
L’obiettivo, ovviamente, è assicurarsi che i sistemi agrivoltaici rispettino il principio di integrazione reciproca tra agricoltura e tecnologia fotovoltaica, in linea con la normativa vigente in materia.

La prassi di riferimento si completa di quattro appendici:

Appendice A “Riferimenti legislativi e normativi per i requisiti di sicurezza di impianti agrivoltaici”;
Appendice B “Approfondimento su criteri di resa e fertilità del suolo”;
Appendice C “Approfondimento sull’integrazione dei sistemi agrivoltaici con il paesaggio”;
Appendice D “Ricadute sul territorio e sulla comunità”.
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“L’agrivoltaico rappresenta una soluzione per coniugare la produzione di energia elettrica da fotovoltaico con quella agricola; tuttavia, ad oggi, gli impianti agrivoltaici installati non rispondono a criteri assestati e ciò rende difficile monitorarne nel tempo le prestazioni e valutare costi e benefici”, evidenzia Girolamo Di Francia, responsabile del laboratorio Sviluppo applicazioni digitali, fotovoltaiche e sensoristiche del Centro Ricerche ENEA di Portici. “In questo contesto la nuova prassi UNI/PdR 148 può fornire un valido punto di riferimento richiamandosi alle linee guida ministeriali[2] e, come già accaduto in altri Paesi, suggerire norme e prassi per la realizzazione di impianti agrivoltaici in modo da standardizzarne la realizzazione e consentire, al contempo, il controllo delle produzioni sia di energia elettrica che di prodotti agricoli”.

di C. S.