Energia verde 23/11/2022

Per il fotovoltaico piccolo non è bello né efficiente

Per il fotovoltaico piccolo non è bello né efficiente

L’Italia dovrebbe raggiungere circa 52 gigawatt di impianti fotovoltaici entro il 2030, un obiettivo ancora troppo lontano. Le promesse del governo per il settore


Per fronteggiare la crisi energetica e accelerare la transizione ecologica occorre un piano di sviluppo serrato nei tempi che aumenti significativamente la produzione di energia rinnovabile in Italia, e che semplifichi immediatamente gli iter autorizzativi, abbattendo le lunghe tempistiche per l’installazione degli impianti fotovoltaici utility-scale.

Nel corso del 2022, come fotografato dal GSE, l’energia prodotta da fonti rinnovabili ha coperto soltanto 18,9% del fabbisogno nazionale di energia, di questa meno di un quarto è prodotta da fonte solare. Cifre esigue che, nonostante i recenti aumenti in termini di nuova potenza installata, pongono il nostro Paese in ritardo sia rispetto alle richieste immediate dei cittadini sia rispetto agli obiettivi indicati dall’Ue al 2030 di riduzione delle emissioni di gas serra dal 40% al 55%.

L’Italia dovrebbe raggiungere circa 52 gigawatt di impianti fotovoltaici entro il 2030, un obiettivo ancora troppo lontano considerando che in media la potenza prodotta è di 1GW all’anno fronte dei 6 GW richiesti.

Il governo ha annunciato di voler raggiungere i 70 GW in sei anni e non più in dieci, e di potenziare la Commissione che esamina le istanze di Via (valutazione di impatto ambientale) portandola da 40 a 70 membri, in modo tale da accelerare l’iter delle autorizzazioni.

Un altro collo di bottiglia lamentato da Alleanza Fotovoltaico è il blocco dovuto al problema delle materie critiche fondamentali, per la transizione ecologica, energetica e digitale: occorre "incentivare le filiere strategiche al fine di non trasformare la dipendenza dal gas russo in una dipendenza dalle terre rare cinesi".

di C. S.