Energia verde 01/02/2019

Avviata la prima filiera nazionale per la produzione di biometano agricolo

Avviata la prima filiera nazionale per la produzione di biometano agricolo

Coldiretti ed Eni hanno stipulato un accordo per sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo. Si tratta di utilizzare i sottoprodotti ottenuti dall’agricoltura e dall’allevamento, valorizzandoli invece di mantenerli come costo di smaltimento


 Le aziende agricole hanno oggi un’opzione produttiva interessante per dare valore aggiunto alle colture tradizionali, il biometano. Il biometano deriva dal biogas, fonte energetica rinnovabile, che può essere prodotto e consumato nella forma di gas naturale compresso (GNC) o di gas naturale liquefatto (GNL) con tecnologie oggi assai sostenibili e può contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra ed essere un elemento di sviluppo dell'agricoltura e dell'agroalimentare e per la produzione energetica da fonti rinnovabili.

Il 25 gennaio Coldiretti ed Eni hanno stipulato un accordo per sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo e nello stesso tempo rendere più sostenibile la mobilità nell’ambito dell’economia circolare. Si tratta di utilizzare i sottoprodotti ottenuti dall’agricoltura e dall’allevamento, valorizzandoli invece di mantenerli come costo di smaltimento. Il protocollo firmato a Lodi presso il Parco Tecnologico Padano ha l’obiettivo di creare la prima rete di rifornimento del biometano “dal campo alla pompa” e raggiungere una produzione di otto miliardi di metri cubi di gas verde entro il 2030. Sfruttando questi scarti i mini impianti per il biometano possono arrivare a coprire fino al 12% del consumo di gas in Italia. Dati i costi che l’Italia sopporta per importare il gas dall’estero è un aiuto già apprezzabile per la bilancia dei pagamenti. Per Ettore Prandini, presidente Coldiretti, ”È necessario passare da un sistema che produce rifiuti e inquinamento verso un nuovo modello economico circolare in cui si produce valorizzando anche gli scarti con un’evoluzione che rappresenta una parte significativa degli sforzi per modernizzare e trasformare l'economia italiana ed europea, orientandola verso una direzione più sostenibile in grado di combinare sviluppo economico, inclusione sociale e ambiente”. Inoltre sono le direttive comunitarie che spingono per sfruttate l’economia circolare. L’ENI si propone di potenziare la rete di stazioni di servizio a gas, compresso e liquefatto nelle quali la sostituzione del gas naturale con biometano rappresenterà un ulteriore importante passo avanti per la decarbonizzazione dei trasporti. L’accordo con Coldiretti chiude una filiera integrata rappresentando una grande opportunità di sviluppo sostenibile integrato. Coldiretti, che con 1,6 milioni di associati è la maggiore organizzazione di rappresentanza degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, si occuperà di diffondere tra le aziende associate un modello di gestione dei sottoprodotti e degli scarti agricoli affinché siano valorizzate come materie prime nella produzione di biometano.

Successivi sviluppi della collaborazione saranno elaborati dagli esperti di Eni e Coldiretti, che avranno il compito di definire studi di fattibilità calibrati in base alle varie tipologie d’imprese associate, in particolare per la realizzazione di adeguati impianti per il biometano. L’accordo fra Eni e Coldiretti appare un punto fermo per l’evoluzione dal sistema dell'economia che parte dalla materia e termina con il rifiuto, verso un modello economico circolare, che si basa su un nuovo paradigma tra ambiente ed economia in cui i prodotti di oggi sono le risorse di domani.

 

di Marcello Ortenzi

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