Energia verde

Indietro tutta per le rinnovabili elettriche in Italia

Dopo il crollo dell'idroelettrico, iniziato nel 2014, eolico e fotovoltaico confermano di non poter soddisfare il fabbisogno di energia. Nel periodo gennaio-maggio le rinnovabili elettriche coprono il 32,8% della domanda contro il 34,5% del 2016

28 giugno 2017 | C. S.

Nei primi cinque mesi del 2017 domanda in linea (+0,1%) con il corrispondente periodo del 2016 (+0,8% a parità di calendario)

Nel mese di maggio 2017, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di energia elettrica in Italia è stata di 25,1 miliardi di kWh, in aumento dell’1,1% rispetto ai volumi dello stesso mese dell’anno precedente.

Fa più caldo e i consumi elettrici aumentano. Nulla di nuovo sotto il sole. Ciò che sorprende, invece, è che l'apporto di energia rinnovabile è in discesa.

Dai dati mensili di Terna si può riscontrare comea maggio le rinnovabili elettriche abbiamo generato 9,8 TWh circa contro 10,4 TWh del maggio 2016, che registrava a sua volta un calo significativo anche rispetto ai mesi di maggio del 2015 e del 2014. Rispetto allo stesso mese di un anno fa sono in calo l’energia da idroelettrico (-10,8%) e da eolico (25,9%). Aumenta invece la produzione da fotovoltaico (+10%) e anche quella da termoelettrico (+6,2%).

Se guardiamo ai primi cinque mesi dell'anno, le rinnovabili diminuiscono in termini produzione di 2,1 TWh, a causa soprattutto del continuo calo della produzione idrica (-1,9 TWh) che non viene compensata dalle altre fonti. Anzi, nel periodo gennaio-maggio 2017 di 1,2 TWh si registra una generazione eolica in decremento. Cresce solo il fotovoltaico, con 1,1 TWh in più dell’anno scorso.

E' evidente che fotovoltaico ed eolico non riescono a coprire il gap della mancata produzione di idroelettrico.

Il fotovoltaico, che oggi copre nei primi cinque mesi dell’anno, il 7,8% della domanda, nel 2014 ne copriva il 6,7% (+1,2 TWh in quattro anni). L’eolico oggi soddisfa il 6,3% dei fabbisogni elettrici, contro il 5,7% del 2014.

Poco, troppo poco.

Così la quota delle rinnovabili sulla produzione nazionale passa dal 40,3% del 2016 al 36,9% del 2017. Era del 41,9% nel 2015 e del 45,5% nel 2014.