Energia verde 13/01/2017

E' l'epoca della transizione energetica: da fossili a rinnovabili

Già oggi l'energia prodotta da impianti eolici e fotovoltaici costa quanto quella fa fonti fossili. Per evitare conseguenze disastrose, bisognerebbe puntare a un massimo di 1,5°C di innalzamento delle temperature, lasciando nel sottosuolo l’87% delle fonti fossili


Un rapporto redatto dalla Oil Change International e intitolato “The Sky’s Limit: why the Paris climate goals require a managed decline of fossil fuel production” viene messa in luce la necessità di ridurre le emissioni di CO2 nel breve periodo favorendo la transizione energetica verso le rinnovabili.

Mentre i depositi e l'estrazione di combustibili fossili ridurranno la loro produzione, le fonti rinnovabili cresceranno allo stesso ritmo della domanda mondiale. Bisognerà sostenere politicamente le energie rinnovabili in modo da soddisfare la crescente richiesta, ma queste prospereranno a prescindere.

Infatti, già in diversi paesi, grandi e piccoli, ricchi e poveri, le rinnovabili stanno crescendo molto rapidamente.

In generale, i prezzi dell’energia eolica e solare sono ora equivalenti a quelli di petrolio e gas, o addirittura inferiori in alcuni paesi. Lo sviluppo delle energie rinnovabili sarà più difficile nei paesi in via di sviluppo, dove le reti di distribuzione sono deboli, da qui l'importanza di finanziare la transizione di questi paesi verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

In materia di trasporti, i veicoli elettrici sono sempre più disponibili sul mercato e i loro costi sempre più bassi.

Attraverso le politiche pubbliche e investimenti oculati, l'aumento delle fonti rinnovabili sarà proporzionato al declino della produzione e dell'uso di combustibili fossili.

Gli esperti della Oil Change International indicano quattro principali strade da percorrere: la riduzione progressiva della produzione da fonti fossili; l’erogazione di maggiori incentivi alle fonti rinnovabili; la promozione di mezzi di trasporto meno inquinanti; la creazione di nuovi posti di lavoro nelle energie pulite.

Il punto più importante riguarda la riduzione della generazione di energia da fonti fossili. Per rimanere al di sotto dei 2°C di aumento delle temperature globali il 71% dei combustibili fossili dovrebbe rimanere nel sottosuolo. Per evitare conseguenze disastrose, bisognerebbe puntare a un massimo di 1,5°C di innalzamento delle temperature, lasciando nel sottosuolo l’87% delle fonti fossili.

Le energie rinnovabili possono soddisfare la domanda di energia nel corso dei prossimi decenni, promuovendo la creazione di posti di lavoro per i lavoratori e le comunità colpiti dal necessario calo della produzione di combustibili fossili.

La transizione energetica secondo gli analisti andrebbe accelerata con nuovi investimenti in infrastrutture rinnovabili.

di R. T.