Energia verde

Italia leader mondiale nelle rinnovabili. Pronta la stangata sulle produzioni agro energetiche

L'Italia è sensta al mondo nella ricerca sulle energie rinnovabili e nella produzione di biogas saliamo addirittura sul podio con oltre due miliardi metri cubi annui di gas naturale equivalente. Il governo si appresta a cambiare la tassazione sulle produzioni agro energetiche con la legge di stabilità 2016

06 novembre 2015 | R. T.

Buone notizie per l'Italia sul fronte delle energie rinnovabili.

In base al Rapporto sulla Produzione Scientifica in tema di Energie Rinnovabili elaborato dall’Osservatorio Nazionale di Ises Italia la ricerca scientifica italiana nel settore delle energie rinnovabili è al sesto posto nel mondo. Prima è la Cina, poi Usa, Regno Unito, Germania e Australia. Dietro l’Italia ci sono Giappone (7°), India (8°), Canada (9°), Corea del Sud (10°), Francia (11°) e Spagna (12°).

Contemporaneamente sono usciti altri dati confortanti per il nostro Paese che mostra di stare al passo per quanto riguarda la produzione di energia verde. L’Italia infatti è oggi il terzo produttore al mondo di biogas. Un bacino dalle enormi potenzialità, "inesauribile", secondo il Cib (Consorzio italiano biogas). Superiori all'Italia in termini produttivi ci sono solo Germania e Cina. Secondo gli esperti, il biogas made in Italy vale oltre due miliardi metri cubi annui di gas naturale equivalente, mille MWh di potenza installata e 8mila GWh di energia elettrica prodotta in un anno.

Uno dei grandi vantaggi offerto dall'utilizzo di biogas e biometano è la riduzione dell'inquinamento in ambito agricolo, attraverso la produzione di oltre 25 milioni di tonnellate di biofertilizzanti.

Il governo si appresta però a variare il regime fiscale sulle energie rinnovabili, almeno in agricoltura, con la legge di stabilità 2016.

Le produzioni agro energetiche e da fotovoltaico si considerano produttive di reddito agrario se contenute entro limiti predefiniti, mentre in caso contrario si utilizza il coefficiente di redditività del 25% dell'ammontare dei corrispettivi Iva.

Ferme restando le disposizioni tributarie in materia di accisa la produzione e la cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali, sino a 2.400.000 kWh anno, e fotovoltaiche, sino a 260.000 kWh anno, nonché di carburanti e prodotti chimici di origine agroforestale provenienti prevalentemente dal fondo, effettuate dagli imprenditori agricoli, costituiscono attività connesse ai sensi dell’articolo 2135, terzo comma, del codice civile e si considerano produttive di reddito agrario.

Per la produzione di energia, oltre i limiti suddetti, il reddito delle persone fisiche, delle società semplici e degli altri soggetti (di cui all'articolo 1, comma 1093, della legge 27 dicembre 2006, n. 296) è determinato, ai fini Irpef ed Ires, applicando all’ammontare dei corrispettivi delle operazioni soggette a registrazione agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto, relativamente alla componente riconducibile alla valorizzazione dell’energia ceduta, con esclusione della quota incentivo, il coefficiente di redditività del 25%, fatta salva l’opzione per la determinazione del reddito nei modi ordinari, previa comunicazione all’ufficio secondo le modalità previste dal regolamento di cui al D.P.R. n. 442/1997.

Queste disposizioni si applicano a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015. Viene quindi soppresso il comma 1 dell’articolo 22 del decreto-legge n. 66/2014, relativo al regime fiscale in materia previsto in via temporanea per il 2014 e 2015.

 

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