Energia verde

L'Italia deve tornare leader in tecnologia energetica

Nell'ambito del semestre di presidenza italiana dell'Ue la Commissione europea e l'Enea hanno fatto il punto sul Piano Strategico Europeo delle tecnologie energetiche

08 gennaio 2015 | Marcello Ortenzi

L'Unione Europea sta accelerando il suo impegno sul fronte della ricerca e dell'innovazione nel campo dell'energia per riuscire a sviluppare un'economia a basso contenuto di carbonio: ad attualizzare la situazione, una conferenza a Roma il 10 e 11 dicembre, per l'edizione 2014 della conferenza SET Plan (Piano strategico delle tecnologie energetiche).

L'evento, organizzato dalla Commissione europea e l'Enea, ha avuto l'obiettivo di costituire la risposta alla crescente sfida del rispetto degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, dei target nel campo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, nei prossimi decenni.  La conferenza è stata il forum europeo di tutti gli operatori interessati, dagli esperti di università e istituti di ricerca a rappresentanti delle istituzioni e dell'industria dell'energia, per discutere i nuovi sviluppi del piano europeo e una road-map comune, insieme alle iniziative necessarie per fronteggiare le grandi sfide future nel settore dell'energia. La tecnologia energetica è fondamentale per raggiungere se gli obiettivi europei per il 2020 e il 2050, cioè la lotta contro il cambiamento climatico ormai molto avanzato, la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività delle imprese europee dell'energia anche ai fini dell'occupazione. Il processo non è lineare perchè alcuni vincoli ostacolano lo sviluppo e l'applicazione diffusa di tecnologie energetiche, siano essi il sottoinvestimento che ha colpito questo settore negli ultimi anni, significativi ritardi nella commercializzazione di nuovi prodotti, il costo aggiuntivo causato da ingiustificate opposizioni legali e sociali, inadeguati vincoli amministrativi. Inoltre, di fronte alla concorrenza di diversi paesi industrializzati e delle economie emergenti, i membri dell'Unione Europea devono adottare un approccio comune efficace in materia di tecnologie energetiche. E' una nuova rivoluzione industriale, che costringerà i paesi dell’Unione a mettere in comune le risorse e condividere i rischi connessi allo sviluppo di nuove tecnologie trovando il giusto equilibrio fra cooperazione e competizione. Tale sforzo potrà portare ad assumere di nuovo la leadership mondiale delle tecnologie energetiche, valorizzando così i benefici che questa rivoluzione comporterà.

Il SET Plan individua le tecnologie a bassa emissione di carbonio di maggiore interesse e offre ai paesi membri strategie per individuare le “traiettorie tecnologiche”utili al conseguimento degli obiettivi comunitari, permettendo a ciascun paese di valorizzare le risorse e le vocazioni nazionali. Gli obiettivi nel medio termine prevedono una maggiore diffusione delle tecnologie già oggi disponibili (sviluppo dell’eolico, del fotovoltaico e del solare termodinamico; della bioenergia;di reti intelligenti per favorire la generazione di energia distribuita;i biocarburanti; la diffusione di elettrodomestici e apparecchi più efficienti per l’industria e i trasporti ). Gli obiettivi di lungo termine, fissati al 2050, saranno perseguibili solo attraverso l’incremento degli investimenti nella ricerca e per l’innovazione tecnologica del sistema industriale al fine di limitare il crescente ricorso ai combustibili fossili e per sviluppare soluzioni che permettano di usarli in maniera del tutto sostenibile. Le soluzioni tecnologiche avanzate riguardano: la cattura e lo stoccaggio della CO2; la seconda generazione di rinnovabili; lo stoccaggio dell’energia; i veicoli commerciali alimentati a celle a combustibile e a idrogeno; i progetti dimostrativi per reattori nucleari di quarta generazione; lo sviluppo di nuovi materiali, tecnologie e processi per l’efficienza energetica.

Il nostro paese

In occasione della conferenza di Roma l'Enea ha presentato uno scenario tendenziale prevedibile per la nostra situazione energetica. Lo scenario energetico di riferimento tiene conto del quadro legislativo vigente e delle tendenze in atto in ambito demografico, tecnologico ed economico e rappresenta l’evoluzione tendenziale del sistema in assenza d'interventi di politica energetica e ambientale. L’evoluzione tendenziale della situazione energetica del nostro Paese al 2020 mostra, in assenza di nuovi interventi di politica energetica e ambientale, un trend di crescita del fabbisogno e dei consumi energetici intorno all’1,1% annuo nel periodo 2010-2020. Il consumo di gpl e metano cresce fino a diventare la prima fonte fossile nel periodo 2010 – 2015, la dipendenza energetica dalle importazioni di gas arriva al 95%. Gli scenari d'intervento esplorano i possibili effetti di un ampio numero di misure di politica energetica e ambientale (massiccio ricorso all’efficienza energetica negli usi finali e incisiva promozione delle più efficienti fonti rinnovabili). Il perseguimento di questi obiettivi dovrebbe contribuire a ridurre complessivamente la domanda di energia, a incrementare in modo significativo il ricorso alle fonti rinnovabili e quindi a ridurre le emissioni complessive di gas serra, con i relativi effetti positivi anche sulla dipendenza dalle importazioni di paesi instabili e sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Riducendo la spesa nazionale per importazioni si avrà anche una riduzione della fattura energetica nazionale a beneficio dei cittadini.

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