Energia verde 04/04/2014

Cippato come materia prima per microimpianti di cogenerazione

Una tonnellata di biomassa in un idoneo dispositivo per la generazione termica, ipotizzando un rendimento dell’85%, ha la capacità di generare 2,04 Mwh. Incentivi per chi utilizza sottoprodotti come le potature di verde pubblico


Agroenergia presente a Agriumbria 2014, la fiera dell'agricoltura a Bastia Umbra, sia con la mostra di macchine e accessori specializzati come cippatrici e stufe a pellet sia nei convegni. La minicogenerazione con impianti di gassificazione a cippato, ormai dotati di tecnologie molto avanzate, è stato argomento per un workshop di Aiel che ha dato il panorama di questi piccoli impianti molto adatti a dare energia elettrica e termica in azienda. L’Italia ha l’opportunità di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità energetica fissati a livello comunitario accompagnandoli con una crescita economica e con ricadute positive sul territorio, sfruttando anche gli impianti e le tecnologie agroenergetiche. Utilizzare la biomassa per produrre energia utile è un’attività che permette di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di gas climalteranti in atmosfera, i cui effetti deleteri sono ormai visibili a tutti. A livello locale bisogna distinguere tra l’utilizzo termico e quello elettrico della biomassa. Nel caso di generazione termica i vantaggi dell’utilizzo della biomassa sono facilmente individuabili: 1 kWh utile di calore generato dalla biomassa permette il risparmio di 1 kWh generato da combustibili fossili, con vantaggi ambientali diretti sia su scala globale, in termini di CO2 evitata all’atmosfera. Utilizzare la legna da ardere o il pellet per produrre calore è già un’ottima pratica che merita attenzione, ovviamente utilizzando dispositivi efficienti e sicuri, che ormaida vari anni sono presenti sul mercato. Se si utilizza una tonnellata di biomassa sotto forma di cippato in un idoneo dispositivo per la generazione termica, ipotizzando un rendimento dell’85%, si ottiene una generazione termica utile pari a 2,04 MWh, corrispondenti a un risparmio di combustibili fossili pari a 0,175 tonnellate equivalenti di petrolio.

Cogenerazione a biomassa significa produrre contemporaneamente sia elettricità sia calore. Un fattore importante per ridurre ogni impatto ambientale è la generazione distribuita.

Per generazione distribuita s’intende un sistema di generazione dell'energia diffusa e distribuito sul territorio attraverso impianti di piccola taglia, normalmente non superiori a 1 MW elettrico, posizionati quanto più possibile nelle vicinanze delle utenze termiche, quindi delle utenze elettriche. Con la mini e la microcogenerazione distribuita si ottengono una serie di vantaggi, ridotto fabbisogno di biomassa che può essere soddisfatto da materiale proveniente dal territorio circostante, valorizzando residui agricoli o forestali, residui della lavorazione del legno, sottoprodotti dell’industria alimentare, potature di verde pubblico che si possono rintracciare localmente. Si riducono i costi sia delle emissioni inquinanti sia quelli del trasporto e si avvia un circuito economico locale, sfruttando anche i maggiori incentivi pubblici del Decreto 6 luglio 2012 per gli impianti fino a 300 Kwe.

Il workshop ha informato sulle caratteristiche del cippato e sulla tecnologia della gassificazione della biomassa, applicata nella minicogenerazione, che consiste in un processo di conversione termochimica attraverso il quale un combustibile solido è trasformato in uno gassoso, il syngas. I vantaggi dell’uso del combustibile gassoso sono da ricercarsi nella facilità di combustione completa del gas senza la richiesta di elevati eccessi d’aria, nella sua facilità di accensione, trasporto e nella pulizia della sua combustione. Lo svantaggio è una maggiore spesa energetica richiesta dal processo di gassificazione, spesa che implica un minor contenuto energetico netto del gas prodotto rispetto a quello del materiale di partenza. Il syngas può essere prodotto utilizzando il calore prodotto dalla combustione parziale della biomassa (con uso di aria o ossigeno) o mediante gassificazione pirolitica o pirolisi, utilizzando vapore. La gassificazione in aria consente di ottenere un gas a basso potere calorifico, mentre la gassificazione in ossigeno o in vapore porta a un gas a potere calorifico medio. I gassificatori sono a letto fluido o a letto fisso e quest'ultimi sono i più collaudati. Il syngas si utilizza anche per ottenere metano, idrogeno o alcool per impiego nei processi industriali. Gli operatori agricoli sono apparsi interessati all'argomento, vista la ricerca di opportunità di diversificare l'attività e trovare nuove possibilità di reddito.

di Marcello Ortenzi

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