Bio e Natura 08/09/2012

Il nocciolo è coltura ad alto reddito, se irrigua

Il nocciolo è coltura ad alto reddito, se irrigua

L’irrigazione comporta aumenti nella produzione del 20-100% con maggiori benefici laddove vi è piovosità ridotta ed in particolare nei mesi estivi


NETAFIM ITALIA

Negli ultimi anni, grazie alla forte domanda dell’industria dolciaria e alla recente crescita produttiva della Turchia, la coltura del nocciolo è tornata al centro d’interessanti studi e applicazioni in Italia e nel mondo. Possiamo affermare di essere al centro del mercato mondiale del nocciolo, infatti l’Italia, con una produzione di circa 100.000 tonnellate, è il secondo produttore mondiale di nocciole dopo la Turchia e la superficie coltivata ammonta a circa 70.000 ettari concentrati soprattutto in Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia.

Sono 28.000 gli ettari che appartengono ad agricoltori iscritti a Organizzazioni di Produttori Frutta a Guscio.

Al valore della produzione lorda vendibile dobbiamo aggiungere il fatturato dell’indotto collegato e dell’industria di trasformazione, la quale, com’è noto, si colloca ai vertici mondiali grazie anche al fatto di poter contare su una materia prima nazionale di ottime caratteristiche qualitative e organolettiche.

I vantaggi che l’irrigazione può portare, a carico dei potenziali produttivi sulla coltura del nocciolo, sono significativi e in alcune aree determinanti per poter contare su produzioni lorde vendibili il più possibile costanti nel tempo.

L’impianto di un nuovo noccioleto è un’operazione alla quale va prestata particolare attenzione in quanto, in questa fase, si compiono scelte che potrebbero condizionare inevitabilmente l’intero ciclo produttivo ed economico del noccioleto. La scarsa produzione di alcuni noccioleti, le malattie derivanti da asfissia radicale, come il marciume radicale, sono la diretta conseguenza di lavori d’impianto mal eseguiti o di tecniche irrigue non razionali.

Il sistema più diffuso di propagazione del nocciolo è quello dell’utilizzo di polloni provenienti da ceppaie certificate, che in seguito sono selezionati e posti a radicare.

Per realizzare un impianto uniforme, è necessario scegliere piante sane, dotate di un buon apparato radicale, possibilmente di due anni. Occorre rivolgersi a vivai “accreditati” che possano fornire materiale certificato.

Per poter effettuare l’impianto di un noccioleto, il terreno va preparato in piena estate (luglio - agosto), quando è asciutto, mediante uno scasso profondo (anche 80- 90 cm). Questo è anche un periodo idoneo alla posa delle ali gocciolanti in subirrigazione, se si decide di praticare questa innovativa e razionale tecnica irrigua.

La subirrigazione consiste in una tecnica di microirrigazione a goccia che prevede l’interramento delle ali gocciolanti alla profondità dell’apparato radicale attivo, ovvero quello più ricco di capillizi radicali che sono la sede degli scambi idrici e nutrizionali della pianta con il suolo. Talvolta, specie nei terreni argillosi dove è possibile riscontrare ristagni d’acqua, si rende necessario realizzare appositi drenaggi per evitare alle piante problemi di asfissia e marciumi radicali. Questa pratica, se non vi sono necessità legate a ristagni di acqua piovana, può essere ovviata praticando irrigazione a goccia che non satura il terreno e non induce asfissia radicale. E’ generalmente preferibile, eseguire la messa a dimora delle piantine di nocciolo in autunno nei primi giorni di novembre, diversamente la presenza dell’impianto d’irrigazione a goccia permetterebbe di trapiantare anche in stagioni o mesi più caldi avendo la possibilità di supportare l’attecchimento con la microirrigazione localizzata a goccia (stessa pratica oggi utilizzata anche sui vigneti).

Le principali soluzioni irrigue a goccia, adottate da Netafim in Italia, prevedono l’uso di ali gocciolanti capaci di durare molti anni e dotate di gocciolatori autocompensanti. Ricordiamo che il ricorso all’irrigazione, specie nelle aree poco piovose o con precipitazioni mal distribuite, è indispensabile per ottenere produzioni soddisfacenti perché la carenza d’acqua riduce lo sviluppo delle foglie, causa la chiusura degli stomi fogliari e limita l’assimilazione dei nutrienti. La mancanza di assimilati da giugno ad agosto si ripercuote sulla produzione e sulla resa alla sgusciatura, limita la formazione dei germogli e la differenziazione delle gemme a fiore e accentua la cascola dei frutti.

L’irrigazione comporta aumenti nella produzione del 20-100% con maggiori benefici laddove vi è piovosità ridotta. Il periodo di maggiore sensibilità coincide con il periodo che va dalla formazione dell’embrione nel frutto al completamento della formazione dello stesso, in altre parole Luglio e Agosto. La relazione che intercorre tra la disponibilità idrica e la produttività, intesa anche come rapporto tra gusci vuoti e pieni, è diretta e troppo spesso trascurata.

Sempre maggiori sono gli studi che le università, principalmente in Lazio e Piemonte, dedicano al ruolo dell’acqua e dell’irrigazione. Importante il coinvolgimento delle industrie che hanno bisogno di materia prima (nocciole) da lavorare poiché l’Italia non riesce a coprire il fabbisogno crescente di questa importante risorsa alimentare.

Netafim è presente sul territorio per supportare e sostenere lo sviluppo di questa importante coltura da reddito con particolare attenzione al delicato e importante ruolo che ha la disponibilità idrica sulla produzione di nocciole di qualità.

 

NETAFIM ITALIA


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