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Chi specula ai danni dei frantoiani italiani?
Unaprol ha inviato una lettera formale al GSE e ai Ministeri competenti, sottolineando che non esistono nuove regole, e che la “sottrazione” della sansa bifasica dall’uso alimentare deve essere reale e non soltanto potenziale
02 settembre 2025 | 11:00 | C. S.
Alla vigilia dell’apertura della campagna olivicola 2025/2026, UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano, che rappresenta oltre 100.000 olivicoltori attraverso le proprie Organizzazioni di Produttori, segnala il rischio di un vero e proprio passo indietro per il comparto. Per questo, lo scorso 28 agosto, ha inviato una lettera formale al GSE e ai Ministeri competenti, sottolineando che non esistono nuove regole, e che la “sottrazione” della sansa bifasica dall’uso alimentare deve essere reale e non soltanto potenziale. L’obiettivo - denuncia Unaprol è quello di speculare sul sottoprodotto come già ci stanno segnalando moltissimi territori.
«La normativa europea ha sempre incoraggiato il recupero energetico di residui e sottoprodotti, per evitare che diventino rifiuti. Occorre un chiarimento evitando – spiega David Granieri, presidente UNAPROL – più costi, più complessità e meno competitività per l’intero comparto olivicolo-oleario italiano - non siamo disponibili a far espropriare valore alla filiera».
Garantire continuità con il percorso già intrapreso puntando sulla valorizzazione multicanale della sansa – dal tradizionale olio di sansa alla bioenergia, fino a compost e mangimi – come condizione indispensabile per preservare la redditività e la sostenibilità ambientale dell’intero settore olivicolo-oleario.
Evitare un forte squilibrio territoriale che, a fronte dei migliaia di frantoi presenti in maniera capillare, punti a costruire artificiosamente un modello monopolistico tarato su un esiguo numero di sansifici, destrutturato, disorganizzato, obsoleto e che ha come obiettivo lasciare la sansa bifasica “a terra” con un evidente impatto sulla produttività dei frantoi e inevitabilmente sul prezzo dell’olio.
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