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L’olio d’oliva si fa spazio a Sigep e conferma il suo legame con il pane

La focaccia può essere considerata uno dei primi “street food” nella storia dell’alimentazione ed è vista ancora così anche nelle regioni che ne hanno fatto un’eccellenza come Liguria e Puglia. A fare la differenza è proprio l’olio extra vergine di oliva
24 gennaio 2025 | 14:00 | C. S.
L’olio vince sempre, in qualsiasi ricetta, anche la più banale. Lo ha dimostrato ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia, in due diversi eventi presentati a Sigep World, il Salone Internazionale della gelateria, panificazione, pasticceria artigianali e caffè, organizzato da Italian Exhibition Group a Rimini.
“Più che due eventi, si potrebbero definire due diversi modi di raccontare l’extra vergine – è il commento di Anna Cane, presidente degli industriali – l’olio non va mai da solo, viaggia sempre in compagnia e in questi due incontri lo abbiamo gustato in una prospettiva inconsueta, accostandolo però al pane, suo storico ‘alleato’ in cucina”.
Nasce così il talk “Quel filo d’olio che fa la differenza. Perché la focaccia ci piace così tanto”, dedicato all’antesignana della pizza e organizzato in collaborazione con il Richemont Club Italia, l’organizzazione che promuove la panificazione di qualità. L’incontro ha celebrato il connubio tra arte bianca e oli d’oliva, che è alla base di molte specialità regionali.
Al riguardo Simone Pieragostini, componente del consiglio direttivo di Richemont, ha sottolineato che “la focaccia è la regina della panificazione, ce ne sono a decine in tutta Italia. Gli italiani amano molto questo prodotto tradizionale: oggi il 40% del fatturato di un panificio è costituito dalla focacceria”.
Dal punto di vista storico, la focaccia può essere considerata uno dei primi “street food” nella storia dell’alimentazione ed è vista ancora così anche nelle regioni che ne hanno fatto un’eccellenza come Liguria e Puglia. A fare la differenza, come recita il titolo del talk, è proprio l’olio extra vergine, che in questo ambito assume un ruolo da protagonista: si trova già nell’impasto ed è poi irrorato in superficie.
“Dalla focaccia ligure, l’esempio più famoso di focaccia, a quella pugliese, la cultura locale entra in ogni singola ricetta grazie all’apporto dell’olio – ha ricordato Anna Cane – Ecco perché, per la prossima edizione di Sigep, proponiamo di organizzare con Richemont Club una gara tutta dedicata alle focacce, confezionate con oli diversi. Accanto a quelle tradizionali, ne vedremo sicuramente di nuove. Ad ogni focaccia, si potrà coniugare l’olio, che, grazie ai suoi sentori e aromi, darà un sapore unico al prodotto”. Un’idea subito molto apprezzata dai panificatori presenti e che promette di essere molto interessante, perché conferma l’antica amicizia tra il mondo del pane e quello oleario.
Nel talk “Olio, non solo olio: le tante interpretazioni dell'extra vergine in cucina”. ASSITOL si è invece soffermata sulla capacità distintiva dell’olio extra di dare un tocco particolare ad ogni preparazione. Non è un semplice condimento, ma un alimento a tutto tondo, un prodotto prezioso che dona personalità ad ogni preparazione. Persino la bruschetta, alla quale è stata dedicata la degustazione durante l’evento, grazie all’olio d’oliva sa regalare gusto e salute.
In particolare, l’incontro ha evidenziato come l’olio extra vergine oggi sia anche ricerca di nuovi piatti e abbinamenti. Dalla pietanza tradizionale alla ricetta gourmet, dal dolce alla mixology, questo prodotto si reinventa continuamente, facendo da ponte tra la tradizione e il futuro, tra la cucina di ieri e quella contemporanea”. Un’ulteriore conferma di come l’olio sia diventato l’ambasciatore più efficace della nostra cultura alimentare.
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