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Gino Celletti

Tutti gli articoli di Gino Celletti

A regola d'arte

Una bistecca con gli amici del New York Times. Ma che olio metterci?

I puristi della fiorentina grideranno allo scandalo ma un "C" di un buon extra vergine ci sta proprio bene. Ecco perchè. Ma quali sono gli abbinamenti perfetti? Tre cultivar diverse, di altrettante regioni italiane: il Frantoio dalla Toscana, la Caninese dal Lazio e la Bosana dalla Sardegna

14 febbraio 2014 | Gino Celletti

World News

Dear New York Times, only the title is a pity

The strip that you've posted on 2014/01/24 is accurate and it expresses the reality. Inside the olive oil you are talking about there is nothing of Italy, absolutely nothing , and I'll explain

03 febbraio 2014

A regola d'arte

Il pinzimonio è afrodisiaco? Secondo i Romani sì, tanto che lo chiamavano "cazzimperio"

L'espressione latina fu ingentilita dalla Chiesa Cattolica. Pinzimonio significa infatti "intingere nel matrimonio". Ma con quale olio sposare le verdure crude dell'orto? Da una dolce Ogliarola fino alla possente Coratina, sarà un'esplosione di sapori e aromi

17 gennaio 2014 | Gino Celletti

A regola d'arte

Niente deve essere banale sulla tavola delle Feste. Ecco un menu di Natale tutto monocultivar

Anche senza essere chef professionisti si può stupire con piatti ricercati ma dalla semplice preparazione. Sempre però scegliendo ingredienti di alta qualità. Su tutti i meravigliosi oli extra vergini d'oliva provenienti da tutta Italia. Un trionfo della territorialità, del tipico e del buono

06 dicembre 2013 | Gino Celletti

A regola d'arte

Là, dove serve un soffio di pomodoro sul piatto, c'è la Tonda Iblea

Tipica del ragusano e del siracusano è una cultivar che, per la sua forte aromaticità, ha difficoltà negli abbinamenti ma su un carpaccio di pesce crudo o su spaghetti ricci di mare e scampi darà il meglio di sè, inebriando il palato

08 novembre 2013 | Gino Celletti

A regola d'arte

Viva la semplicità. La felicità sta anche in un piatto di spaghetti aio oio e peperoncino

Un piatto che è diventato un “cult” della cucina romanesca prima ed internazionale poi, anche grazie alle caratteristiche della cultivar Caninese e alle virtù afrodisiache dell'aglio

18 ottobre 2013 | Gino Celletti