Italia
Per l'Unione Nazionale Consumatori l'olio d'oliva è l'alimento più contraffatto
Sempre più spesso viene fatto passare per extra vergine del semplice olio di semi miscelato con olio d’oliva o colorato artificialmente
10 novembre 2012 | C. S.
“L’olio d’oliva è l’alimento più contraffatto! Sempre più spesso, infatti, viene fatto passare per olio extravergine del semplice olio di semi miscelato con olio d’oliva o colorato artificialmente con clorofilla e betacarotene”. E’ quanto dichiara Agostino Macrì, esperto per la Sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), stilando la classifica dell’agropirateria e delle frodi alimentari: “Oltre all’olio, i cibi più contraffatti sono: latte e derivati, vino e miele ed anche pasta che spesso vantano una tipicità del tutto inesistente. Un caso emblematico è il ‘parmesan’ che è una copia taroccata del parmigiano”.
“Le frodi alimentari – chiarisce Macrì – possono essere di carattere commerciale o sanitario: nel primo caso producono danni economici, in quanto vengono venduti alimenti di valore commerciale inferiore a quello reale e danneggiano i produttori onesti; nel secondo, invece, possono essere dannosi per la salute perché c’è il rischio che contengano prodotti di degradazione, sostanze chimiche esogene o contaminanti microbici potenzialmente dannosi. Ovviamente tracciare un confine netto tra i due tipi è difficile in quanto nella maggior parte dei casi i due fenomeni sono coesistenti”.
Come fare a difendersi dalle frodi? “La prima regola è leggere sempre attentamente l’etichetta del prodotto – consiglia Macrì – perché soltanto attraverso di essa è possibile conoscere l’esatta composizione dell’alimento (ingredienti, additivi, conservanti, ecc.), le modalità di conservazione, la scadenza, il nome del produttore, il lotto di produzione ed alle volte anche l’origine delle materie prime, tutte informazioni che consentono di essere certi su ciò che acquistiamo. E’ di fondamentale importanza leggere la data di scadenza del prodotto, in quanto una frode piuttosto comune è quella di vendere prodotti scaduti magari a prezzi stracciati. E’ comunque buona regola diffidare di prezzi di vendita estremamente bassi -conclude Agostino Macrì- soprattutto per determinati prodotti, come ad esempio l’olio extravergine di oliva, in quanto può essere sinonimo di olio di bassa qualità, magari di importazione o, peggio ancora, ‘addizionato’ con olio di semi”.
La contraffazione alimentare sarà tra gli argomenti del “Premio Vincenzo Dona – Voce dei consumatori” che si terrà il prossimo 22 Novembre (Piazza Capranica, 101 Roma – Montecitorio Eventi ).
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