Mondo Enoico 02/11/2018

Nuovo impulso alla selezione dello Chardonnay

Scoperto un grado di parentela molto stretto tra il vitigno bianco più diffuso al mondo e Pinot Noir e Gouais Blanc. Grazie a più di 1600 marcatori genetici può partire un nuovo lavoro di miglioramento genetico


Lo Chardonnay è senza dubbio il vitigno bianco più diffuso al mondo e dà origine ai vini più presenti sulle tavole globali.

La sua adattabilità, in campo e in cantina, per ottenere prodotti con profili molto diversi ne ha fatto un vitigno di successo che ha anche ricevuto molti investimenti e ricerche per programmi di selezione clonale.

Grazie ai numerosi cloni, lo Chardonnay si è praticamente diffuso in ogni angolo del globo.

Nonostante ciò, la variazione genetica che è alla base della maggior parte delle differenze clonali è rimasta per lungo tempo un mistero.

L'Australian Wine Research Institute (AWRI), in collaborazione con partner della Macquarie University, della University of British Columbia e del British Columbia Cancer Research Centre, ha guidato un ambizioso progetto per svelare il genoma dello Chardonnay e utilizzarlo per svelare il grande puzzle che è la sua diversità genetica clonale.

Il team di bioinformatica dell'AWRI ha identificato 1.620 marcatori genetici che distinguono 15 cloni di Chardonnay.

Questi marcatori sono stati utilizzati in un esperimento di proof-of-concept per identificare in modo affidabile i cloni di Chardonnay, e molti dei marcatori sono stati identificati come aventi la potenziale genetica per spiegare alcune delle differenze tra i cloni.

La scoperta più sorprendente, tuttavia, ha riguardato l'analisi genetica dei progenitori dello Chardonnay, che sono il Pinot Noir e il Gouais Blanc. Grazie all'analisi è stato scoperto che questi due vitigni sono potenzialmente parenti di primo grado dello Chardonnay.

Sono necessari ulteriori lavori per sviluppare un metodo di verifica dell'autenticità clonale dello Chardonnay e per determinare gli effetti viticoli ed enologici dei marcatori. Tuttavia, sono state poste le basi per una migliore comprensione del genoma dello Chardonnay e della variazione clonale nelle cultivar di vite.

di R. T.