L'arca olearia 23/01/2014

Nuove speranze nella lotta contro la rogna dell'olivo grazie all'hennè

La Lawsonia inermis è più conosciuta nella cosmetica femminile come componente delle tinture per capelli. Il suo estratto di foglia può però combattere efficacemente sia Pseudomonas savastanoi pv savastanoi sia Agrobacterium tumefaciens


L'intensificazione colturale ma anche i cambiamenti climatici in corso, con piogge battenti e umidità elevate per più lunghi periodi di tempo nell'oliveto, stanno portando a una recrudescenza della rogna dell'olivo, tradizionalmente tenuta sotto controllo con la potatura e qualche trattamento rameico.
La rogna dell'olivo è determinata da un batterio: Pseudomonas savastanoi pv savastanoi. Gli unici metodi efficaci, e sperimentati in un lontano passato, per contrastare la malattia sarebbero gli antibiotici o l'arsenico. Entrambi questi composti sono proibiti in agricoltura ai giorni nostri.

Una speranza per combattere questa patologia in maniera naturale viene però da uno studio tunisino.
Questa ricerca è stata intrapresa per determinare l'efficacia antibatterica degli estratti di foglie di Lawsonia inermis (hennè) in vitro e in vivo, contro i batteri fitopatogeni Pseudomonas savastanoi pv savastanoi IVIA 1628 e Agrobacterium tumefaciens.
L'estratto idroalcolico di L. inermis è stato frazionato mediante separazione liquido - liquido con esano, cloroformio, acetato di etile e butanolo.
Tra le frazioni testate, estratte con l'acetato di etile (EtOAcF) e il cloroformio (CHCl3F) dalle foglie hanno mostrato alti livelli di inibizione contro entrambi i patogeni sotto esame.

Negli esperimenti sulle piante, il EtOAcF è stato testato a quattro diverse concentrazioni (0.4, 0.2 , 0.1 e 0.05 mg per ferita).
A queste concentrazioni è stato verificato che il composto ha inibito completamente la formazione di nodi tumorali sui ramoscelli di piante di olive e pomodoro inoculate con ceppi patogeni di P. savastanoi e A. tumefaciens ( ceppi B6 e C58 ).

Lo screening fitochimico ha rivelato che l'estratto di L. inermis contiene flavonoidi, chinoni , tannini e terpenoidi.
L'analisi qualitativa del EtOAcF da LC-DAD-ELSD-ESI/MSn ha mostrato la presenza di otto composti fenolici e fenolici glicosidici.
Questi risultati, secondo i ricercatori tunisini, suggeriscono che gli estratti di Lawsonia inermis potrebbero essere utilizzati per controllare efficacemente le malattie batteriche delle piante causate da P. savastanoi e A. tumefaciens .

Bibliografia

Mohamed Trigui, Anis Ben Hsouna, Inès Hammami, Gérald Culioli, Mohieddine Ksantini, Slim Tounsi, Samir Jaoua, Efficacy of Lawsonia inermis leaves extract and its phenolic compounds against olive knot and crown gall diseases, Crop Protection, Volume 45, March 2013, Pages 83-88, ISSN 0261-2194

di R. T.