Turismo
Più stranieri tra gli enoturisti in visita a Cantine aperte
Tanta voglia di conoscere il vino e apprezzamenti per la qualità dell'accoglienza. Un week end in campagna, all'insegna di gustosi abbinamenti enogastronomici e di una ospitalità rilassata e familiare
06 giugno 2009 | C. S.
Cantine Aperte, malgrado la pioggia che è caduta inclemente su tutta Italia, si è confermata ancora una volta una giornata di festa a cui pochi rinunciano. Anche se in qualche cantina si sono dovute cancellare o rimandare a causa del maltempo alcune iniziative all'aperto, poco importa. I turisti si sono comunque riversati in cantina per vedere da vicino le diverse fasi della produzione vinicola e hanno partecipato alle degustazioni guidate dagli enologi, dimostrando che la sete di conoscere il vino in maniera più approfondita è in aumento.
"Un dato interessante di questa edizione di Cantine Aperte -sostiene la Presidente del Movimento Turismo del Vino, Chiara Lungarotti- è che i turisti del vino non arrivano in cantina per caso, ma anzi organizzano la visita nei minimi dettagli, essendo realmente interessati alla cultura del vino. Anche per questo, malgrado il tempo non sia stato dalla nostra parte, i visitatori non sono mancati e i produttori sono molto soddisfatti."
Confermata, dunque, la tendenza ad un target giovane di enoturisti consapevoli (25-35 anni), con una netta e attenta presenza femminile.
Molti anche coloro che hanno soggiornato nelle cantine dotate di servizi di ospitalità agrituristica, unendo il piacere della scoperta del vino e quello del territorio in cui nasce.
Proprio per questo alcune cantine prolungheranno l'apertura fino a martedì 2 giugno, dando così la possibilità anche a chi ieri si è lasciato intimorire dal tempo di godersi le cantine aperte anche dopo la giornata tradizionalmente vocata dell'ultima domenica di maggio.
Apprezzata la qualità dell'accoglienza che contraddistingue le cantine del Movimento Turismo del Vino e che quest'anno, in coerenza con una strategia propria del Movimento stesso, è stata particolarmente curata non solo dalle 76 cantine del centro Italia già certificate per l'Accoglienza coi fiocchi, ma da tutte le 905 aziende aderenti alla manifestazione, peraltro in via di certificazione entro il prossimo anno.
Se in alcune regioni, come Basilicata, Campania, ma anche Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Lombardia, si è registrato addirittura un leggero aumento delle presenze complessive, in generale, il dato più rilevante riguarda la provenienza dei visitatori. Quest'anno infatti, molti turisti sono arrivati da fuori regione e sono aumentati gli stranieri (tedeschi e inglesi in prevalenza ma anche qualche statunitense) a conferma che Cantine Aperte ha varcato i confini nazionali e che può costituire un ottimo strumento di promozione all'estero del vino italiano.
Di particolare rilievo il successo di Cantine Aperte in Abruzzo, dove le 39 cantine hanno registrato circa 40mila presenze, di cui la maggior parte proveniente dalle regioni limitrofe. Un boom inaspettato secondo il Presidente regionale del Movimento Turismo del Vino, Massimo Di Cintio, che dimostrerebbe non solo la vitalità della regione, che in occasione della manifestazione è riuscita a fare sistema, con il coinvolgimento di ristoratori, albergatori, produttori di prodotti tipici locali ed operatori del settore turistico, ma anche la volontà del pubblico che ha deciso comunque di scegliere le cantine abruzzesi per contribuire alla ricostruzione dell'area terremotata.
Fonte: Sedicieventi
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